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martedì 29 gennaio 2019

HO PAURA DI PERDERMI

Io non voglio guardare
i tuoi bellissimi occhi
né il tuo viso capace
di confondermi il cuore.

Ho paura di perdermi
nel vortice del tuo profumo
sulle tue labbra magnetiche
dove i miei baci si chetano.

Se mi fermassi un istante
nei pressi dei tuoi capelli
io svanirei nella notte
per poi abiurare la luce.

Sicché chino il mio capo
ma la mia mente è travolta
dalla eco della tua voce
che risuona nella mia anima.

E sono costretto a vedere
tutta la tua meraviglia
abdico dinanzi al tuo sguardo
impazzisco davanti ai tuoi seni.

Infine mi perdo davvero
e non ritrovo la strada
e però mi sento appagato
nell’oblio della tua bellezza.

  N° 3559 - 29 gennaio 2019

                                                       Il Custode

sabato 26 gennaio 2019

UN MARTIRE IGNOTO

Non importa a nessuno
come e perché io sia morto
poiché non accadde nel lager
e per mano dei nazi-fascisti
giacché in realtà io fui vittima
dell’ignobile odio dei comunisti.

Non indossavo alcuna divisa
né seguivo ideologie di parte
ero soltanto un insegnante
considerato un insulso borghese
dai mentecatti che auspicavano
il ritorno all’età della pietra.

Non sono degno di commemorazione
dacché non fui di origine ebraica
quasi che la mia esistenza
ancora oggi non abbia valore
come nei giorni in cui, mestamente
viaggiavo alla volta del mio olocausto.

Non seminavo alcuna intolleranza
né mi opponevo ai bolscevichi
ero solamente un uomo normale
accusato d’essere un parassita
da chi combatté il capitalismo
con il desiderio di farne parte.

  N° 3558 - 25 gennaio 2019

                                                      Il Custode

mercoledì 23 gennaio 2019

L'OSCURITA' DEI NOSTRI SGUARDI

Sono oramai troppo distanti
divorati dal tempo perduto
i vagiti della gioventù vissuta
quella che noi trascorremmo
anarchici per solo istinto.

Sotto i giubbotti di pelle
gridavano cuori distratti
che spesso cadevano al suolo
e noi, attenti a non calpestarli
con i nostri pesanti anfibi.

Io credo che tu mi amassi
ma la mia anima era piccina
tanto da non contenere
tutto quel bisogno d’amore
che esondava dai tuoi occhi.

I ricordi sono carezze molteplici
benché plumbei quanto la musica
ascoltata nella penombra
e che sapeva bucare un attimo
l’oscurità dei nostri sguardi.

Io vorrei ritornare indietro
per ritrovare il tuo viso
e vedere se reca ancora
quella flebile fiammella di luce
che scaldava la mia solitudine.

Ma forse, per via dell’alta marea
le lune sono oramai tramontate
lasciandomi il grande rammarico
di continuare a rimpiangere
ogni istante vissuto insieme a te.

  N° 3557 - 23 gennaio 2019

                                                     Il Custode

martedì 22 gennaio 2019

CAMMINO LE ACQUE

Cammino le acque
come io fossi il Profeta
in realtà sono un folle
assetato di sogni perduti.

Durante la notte
scaglio pietre alla luna
poiché la amo da sempre
ma lei rifiuta i miei baci.

Il dorso di una balena
è il mio giaciglio perfetto
dove fermarmi un istante
per riposare, dopo morire.

Eppure io nasco ogni volta
anche quando non voglio
ed è oltremodo irritante
ricominciare daccapo.

Cammino le acque
oramai da molti secoli
da quando, per il dolore
ho scordato di desiderare.

Adesso io sono un riflesso
che accarezza le onde
con l’illusione di essere
qualcuno esistito davvero.

  N° 3556 - 22 gennaio 2019

                                                      Il Custode

PERCHE' PIANGI?

Perché piangi, mia cara?
Ripensa i tuoi ultimi istanti
come qualcosa di grande
poiché io avrò molta cura
nel rendere la tua sofferenza
un macabro capolavoro.

La tua bellezza sovrasta
il mesto dolore che provoca
l’immagine della tua dipartita
che pure io, con impegno
trasformo in ricordo sublime
da serbare nella mia anima.

Hai un corpo paradisiaco
che pare modellato a dovere
per ricevere i colpi violenti
causati dalla mia furia
dalla pazzia che mi divora
alla vista dei tuoi grandi seni.

Tu non dici più parole
le hai sprecate in abbondanza
come supplica e implorazione
nulla che potesse fermarmi
nello stringere forte il tuo cuore
e farlo implodere fra le mie mani.

Il tonfo delle tue lacrime
rimbomba sopra il parquet
e si porta via il tuo respiro
perché piangi, amore mio?
Alla fine dei conti, nella mia stanza
tu stai solamente morendo…

  N° 3555 - 21 gennaio 2019


                                                       Il Custode

sabato 19 gennaio 2019

ORIENTALE

Ti racconto il mio destino
è scritto sulla tua mano
di nomade della passione
e padrona della mia anima.

Io proverò a negarlo
ma l’amore che io rifuggo
scivola via dai miei occhi
e si posa sopra il tuo viso.

Tu mi mostri la via per l’Oriente
io quella verso il mio cuore
che tacita i propri segreti
solamente per darsi un tono.

In un angolo dei miei pensieri
tu siedi come una regina
dacché mi insegnasti a sognare
tra le rughe dell’ultimo addio.

Il tuo seno di fragile origami
è modellato dalle mie dita
talmente candido come la luna
che percorre la volta notturna.

Sul tuo sentiero, là io mi perdo
la tua vista è un ideogramma
che io non riesco a decifrare
e però profuma di buono.

Mi quieto sopra il tuo grembo
poiché sono un bambino appagato
del tuo garbo, della bellezza
e delle tue labbra meravigliose.

  N° 3554 - 19 gennaio 2019

                                                      Il Custode

giovedì 17 gennaio 2019

PELLE

Io mi sento confuso
perduto in fondo all’estasi
in balìa della tua pelle
che brucia sulle mie dita
e mi proietta all’istante
nel nucleo della beatitudine.

E sale il tuo profumo
di rosa, o forse vaniglia
il mio olfatto si inebria
e pretende con testardaggine
di assaporare senza fermarsi
la tua sublime fragranza.

Indubbiamente sei bella
ed al contatto della tua pelle
io mi sento davvero a mio agio
sicché baciarti, dopo averti
è una tentazione fortissima
alla quale io non posso resistere.

  N° 3553 - 17 gennaio 2019

                                                     Il Custode

lunedì 14 gennaio 2019

LA PROPOSTA DEL DIO

Io ti darò ciò che tu brami
e permetterò alla tua vista
di appagarsi della bellezza
nella pace del paradiso
è là che potrai dimorare
e godere dell’immortalità.

Tu dovrai solamente abiurare
la tua indole di peccatore
il tuo amore per la lussuria
e la morale priva di regole
tutte cose che io non accetto
e che fatico a tollerare…

L’uomo ascoltò il delirio
pronunciato dall’anziano despota
e l’arroganza di quella voce
urtò oltremodo la sua sensibilità
-Con quale diritto lo stupido vecchio
voleva decidere del suo futuro?-



Lo guardò fisso negli occhi
che parevano oceano in tempesta
ed il ghigno era satanico
era quello del Padre malvagio
che seminò la propria prole
abbandonandola al primo capriccio.

L’uomo pensò i suoi ricordi
e vide le notti di sesso appagante
senza concedersi limiti inutili
ritrovò le sere sotto la luna
ed ogni attimo vissuto appieno
antichi rimorsi e dolorosi rimpianti.

Sbirciò alle spalle di quell’individuo
ancora in attesa di una sua risposta
ma nauseato dal regno artefatto
vomitò sulla veste del dio autoritario
poi, senza proferire alcuna parola
voltò le sue spalle e se ne andò…

  N° 3552 - 14 gennaio 2019

                                                    Il Custode

SOLITUDINE DELLA LIBERTA'

Un unico brivido
dopo vedo il tuo sguardo
la luce di perversa malizia
che penetra nei miei occhi
intanto che mi sei davanti
e le tue dita insolenti
scorrono sulla mia schiena
come fossero di caldo velluto.

Le mie labbra
sono in balìa dei tuoi morsi
della tua vorace lussuria
che ti conduce all’indecenza
le tue mani, senza pudore
si aggrappano alle mie natiche
e spingono con decisione
per obbligarmi ad entrare in te.

Io ti lascio fare
poiché solamente un folle
potrebbe tentare la fuga
da questo tuo nido bollente
e mentre la testa mi gira
ti immagino assai più sfacciata
ti guardo e vado in estasi
travolto dal tuo odore selvatico.

I tuoi seni, i tuoi capezzoli
poggiano sopra il mio petto
io posso sentire il tuo battito
che si confonde con il mio
adesso che tu, con la tua vulva
inghiotti l’intero mio pene
e sei mia fin dentro l’anima
sono tuo e te ne compiaci.

Sospiri e parole sconce
poi la passione si quieta
tu sei stata un’abile amante
io chiunque tu abbia voluto
ti bacio come chi ama
e ricompongo i miei pensieri
per tornare una volta ancora
alla solitudine della libertà.

  N° 3551 - 13 gennaio 2019

                                                           Il Custode

venerdì 11 gennaio 2019

AMOR MIO

Amor mio
amore senza catene
per poterti legare
ai miei occhi
alla mia vista di cieco
che non ti sa vedere.

Io ti amo
ti odio forte e ti amo
te lo dico in silenzio
ma al tuo viso
che tratteggio con garbo
la mia fine sentenzio.

Però ricordo
tutto ciò che ho pensato
nei giorni in cui affondavo
nel dolore
nella mia solitudine
che di te io fecondavo.

Amor mio, da maledire
…amor mio
e nient’altro da dire.

Tu sei bella
me lo ha detto il gabbiano
fermo sopra la bitta
io lo ascoltavo
e ti consideravo perduta
solo una nuova sconfitta.

E la luna
ha vomitato dal cielo
la sua imprecazione
sui miei dubbi
sul pessimismo che serbo
con molta abnegazione.

Io ti amo
ti odio davvero e ti amo
e non so farne a meno
ma il tuo viso
è uno scoglio sul mare
sopra il quale mi areno.

Amor mio, da disamare
…amor mio
e null’altro da fare.

Io ti amo
ti odio a morte e ti amo
lo dico per coerenza
ma col tuo viso
tu mi scruti nel cuore
con grande benevolenza.

Io rinuncio
al perdono che ho ucciso
in una notte di ghiaccio
mentre l’anima
cercava il tuo calore
e la lasciasti all’addiaccio.

Abbasso il capo
e trovo mille ragioni
per doverti scordare
poiché ero un bambino
dall’indecente innocenza
che tu hai saputo lordare.

Amor mio, da rinnegare
…amor mio
in alcun modo da amare.

  N° 3550 - 11 gennaio 2019

                                                     Il Custode