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giovedì 1 giugno 2017

SFOGO

Nella mia casa
l’ospite da te imposto
tu, quale ingiusto padrone
mi costringi, come io fossi belva
a difendere il mio territorio
la libertà conquistata col sangue.

Questo è il mio posto
ma tu lo hai barattato
e se io invoco i miei diritti
tu mi accusi di xenofobia
troppe le ricchezze che accumuli
col pretesto dell’accoglienza.

Hai perduto il senso della misura
accecato da potere e danari
nessuno sdegno per le tue malefatte
ai miei dubbi, alle mie obiezioni
tu mi tacci di discriminazione
e nel frattempo discrimini me.

Ma sei un artista
un abile e scaltro manipolatore
e fai leva sulle mie debolezze
per reprimere la mia rabbia crescente
io mi indigno, dopo ti insulto
e però ti seguo sino alla mia rovina.

  N° 3278 - 1 giugno 2017

                                          Il Custode

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