Ho
attraversato le epoche
nascosta tra i fili dell’erba
e sotto il sole ho riposato
mutando la pelle più volte.
Ho visto, ed
ancora io tremo
la crudeltà degli uomini
che maledetti dal loro Dio
sfogano beceri istinti malvagi.
Raccolta nel
mio nido minuscolo
ho scritto suoni e parole
poiché tutto ciò che ho vissuto
non è cosa facile ad esprimersi.
Il fuoco che
nacque per caso
e l’acqua, divinità micidiale
che posto magnifico è questo!
E viverci è un privilegio.
Attendo, ed
esplode il tramonto
e sarò preda e sarò predatrice
tutto ciò che Natura ha deciso
io lo accetto giacché ineluttabile.
Chissà se
avranno mai fine
i lustri di luna e di stelle?
Sulla mia pietra io rimango
ed osservo le piogge passare.
Il mio destino
è un enigma
la mia vita qualcosa di astratto
e però io mi cambio di abito
ed inizio una nuova esistenza.
N° 3289 - 27 giugno 2017
Il Custode