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martedì 27 giugno 2017

RAPSODIA DELLA SALAMANDRA

Ho attraversato le epoche
nascosta tra i fili dell’erba
e sotto il sole ho riposato
mutando la pelle più volte.

Ho visto, ed ancora io tremo
la crudeltà degli uomini
che maledetti dal loro Dio
sfogano beceri istinti malvagi.

Raccolta nel mio nido minuscolo
ho scritto suoni e parole
poiché tutto ciò che ho vissuto
non è cosa facile ad esprimersi.

Il fuoco che nacque per caso
e l’acqua, divinità micidiale
che posto magnifico è questo!
E viverci è un privilegio.

Attendo, ed esplode il tramonto
e sarò preda e sarò predatrice
tutto ciò che Natura ha deciso
io lo accetto giacché ineluttabile.

Chissà se avranno mai fine
i lustri di luna e di stelle?
Sulla mia pietra io rimango
ed osservo le piogge passare.

Il mio destino è un enigma
la mia vita qualcosa di astratto
e però io mi cambio di abito
ed inizio una nuova esistenza.

  N° 3289 - 27 giugno 2017

                                            Il Custode

lunedì 26 giugno 2017

QUALCUNO TI PENSA

Oltre la volta notturna
tinteggiata di nebbia
poi, con un soffio di vento
si trasforma in salsedine
laggiù qualcuno ti pensa
e da sempre ti ama.

Tra le caverne di cenere
dentro un inferno distante
dove il vagito dei demoni
diventa litania disperata
c’è un’ombra nella penombra
che ti dedicò il suo sangue.

Sulla lama della maccaia
solchi profondi sopra la pelle
cantano attempati pirati
sulla tolda delle galere
il capitano cerca nel sole
il fuoco delle tue labbra.

Ma al risveglio dal sogno
in mezzo alle spighe di grano
restano il lupo ed il falco
in riva al lago di Ophelia
laggiù qualcuno ti pensa
ed ancora muore di te.

  N° 3288 - 26 giugno 2017

                                           Il Custode

giovedì 22 giugno 2017

CONQUISTADORES

Ed alfine noi arrivammo
e scendemmo sulla battigia
dinnanzi a noi piccoli esseri
a metà tra uomini e scimmie
ci sorridevano come gli stolti
ancora ignari del proprio destino.

Seguimmo la rotta del genovese
sopra l’oceano spesso cattivo
noi, accecati delle pietre preziose
che egli recò con sé a corte
al suo ritorno dal lungo viaggio
verso le Indie ed oltre ancora.

Sopra i pennoni dei galeoni
le bandiere di Spagna danzavano
e la discreta mano del vento
le carezzava con molta cura
e chissà mai se gli indigeni
compresero quel presagio di morte.

Nelle città di oro e di gemme
gli adoratori del giaguaro e del sole
rifocillarono i nostri corpi
giacché provati dalla navigazione
ucciderli sarebbe stato assai facile
trucidarli tutti, sollazzo e necessità.

E così fu, alla settima notte
che noi tradimmo la loro fiducia
e demmo inizio alla loro mattanza
la deportazione di futuri schiavi
le civiltà degli incas e gli aztechi
si incamminarono verso il tramonto.

Il potente tuono degli archibugi
i dardi veloci delle balestre
nulla poterono i selvaggi nativi
contro la nostra sete di sangue
li sterminammo senza alcuna pietà
poiché la pietà non ci si addiceva.

<<Siamo venuti per servire Dio
per il Re e per la ricchezza!…>>
E tornammo con i vascelli carichi
e nuove terre per la Corona
seguendo la rotta del genovese
che fu la causa di un genocidio.

  N° 3287 - 22 giugno 2017

                                           Il Custode

mercoledì 21 giugno 2017

AMANTI

Scrissero pensieri
polline di pura passione
che carezzava loro la pelle.

La notte era la meta
e se la luna riempiva il cielo
l’atmosfera diventava magia
tripudio di brividi e stelle
e parole di oscena eleganza.

Fiamme si alimentavano
sul fondo dei loro sguardi
e bruciavano le falene in volo.

Erano amanti
nulla che assomigliasse
ad un amore da fiaba
solamente un desiderio intenso
capace di smuovere maree.

Poi giunse l’alba
ed una luce troppo invadente
sopra i loro corpi appagati.

E scivolò via il futuro
con il futuro, il destino
nessuna promessa da mantenere
rimase loro soltanto il ricordo
ed un graffito sulle loro anime.

  N° 3286 - 21 giugno 2017

                                            Il Custode

martedì 20 giugno 2017

NEI TUOI OCCHI ERA L'ABISSO

Nei tuoi occhi era l’abisso
quello in cui io mi specchiavo
dopo precipitavo in un lampo
dentro una marea di catrame
profumato di oblio e solitudine.

Ma bastò un solo fiammifero
ad incendiare il tuo sguardo
e la mia anima si fece torcia
credo che fu in quel momento
che io diventai folle d’amore.

Il tuo cuore vomitava parole
fredde come pareti di ghiaccio
ma io, in bilico sulla pazzia
le raccoglievo dal pavimento
e ne facevo poesie su pergamena.

Sulle mie labbra avevo il tuo viso
e davvero non desideravo altro
talmente bello da pietrificarmi
e condurmi incontro al delirio
dal quale non seppi più ritornare.

  N° 3285 - 20 giugno 2017

                                            Il Custode

  

venerdì 16 giugno 2017

VOGLIO GUARDARTI NEGLI OCCHI

Voglio guardarti negli occhi
all’apice del tuo dolore
per riversare la mia pazzia
sopra il tuo corpo stupendo.

Adesso ti stringo la mano
ed il tuo calore mi invade
frattanto il tuo respiro scema
mentre ti appresti a morire.

Il sudore tuo afrodisiaco
sommerge le mie narici
i miei sensi ne sono pervasi
in balìa di una intensa libido.

Bagnata dall’acqua del lago
e dalle tue ultime lacrime
Cristo! Tu sei irresistibile
come potrei non amarti?

Voglio guardarti negli occhi
adesso che tu diventi ninfea
ed il tuo sguardo si spenge
intanto che io ti rimpiango.

  N° 3284 - 16 giugno 2017

                                           Il Custode

mercoledì 14 giugno 2017

PENSIERO INDECENTE

Ode a te
pensiero indecente
violento declino della ragione
io mi perdo sopra il tuo viso
e non ho alcuno scampo
al mio delirio
alla resa dell’anima.

Afrodisiaca per vocazione
tu sei la forte catena
che stringe alle caviglie
io la consapevole vittima
della passione che mi divora
mi brucia vivo, come fossi un eretico
sopra la pira della tua voluttà.

Odissea di un sospiro
che si infrange ed implode
sul fondale di pura ametista
dei tuoi occhi stupendi
e di austera fattura
quanto quelli di una gotica dama
simili ad una concubina orientale.

Sicché io ti desidero
tu, bella per decisione divina
figlia di Olimpo
e di Olimpo regina
tu sei supplizio e maledizione
per il mio cuore che deraglia
infine si quieta sopra i tuoi seni.

  N° 3283 - 14 giugno 2017

                                           Il Custode

ECO DI SILENZI DISTANTI

La conchiglia sulla battigia
all’orizzonte la solitudine
ed un gabbiano indifferente
alla tempesta dentro il mio cuore.

E mi sfiora un vento lieve
come se fosse una dolce carezza
io li conosco i suoi pensieri
seppure segreti mai rivelati.

Attenderò l’ennesima notte
e nella notte, il suo ricordo
poi chiuderò in un’arbanella
la eco dei suoi silenzi distanti.

Il mare nel buio è una magia
una distesa di pece che luccica
la sua litania adesso mi culla
e mi distoglie dalla disperazione.

Io morirò per rinascere ancora
ed ancora averla nell’anima
è il mio destino, la mia pazzia
ed è l’amore che lei mi ha lasciato.

  N° 3282 - 14 giugno 2017

                                           Il Custode

lunedì 12 giugno 2017

I LINEAMENTI DI UN ANGELO

Io non so il paradiso
ma ne conosco il profumo
e quello che hai sulla pelle
adesso in balìa di miei baci.

Ed il tuo viso è bellissimo
quanto una scheggia di luna
quanto il fiore di loto
che scivola le acque del lago.

Dammi ancora uno sguardo
di quei tuoi occhi profondi
sicché mi perderò nell’oblio
di un amore mai raccontato.

Tu hai i lineamenti di un angelo
io il fuoco del perduto inferno
che brucia dentro il mio petto
ogni istante speso al tuo fianco.

  N° 3281 - 12 giugno 2017

                                      Il Custode

giovedì 8 giugno 2017

IL SEGRETO DI ROSEMARY

Il buio
le apparve così interminabile
che persino la sua anima
diventò cieca
e nella marea di pece
che la rese arida
Rosemary si dimenticò
di amare e di sognare.

Trascorsa l’ira
non gli rimase più nulla
sicché lei imparò l’arte
della finzione
della mistificazione
sguardo di gelido delirio
dal tocco di morte profonda
così come fu per Medusa.

E mantenne il segreto
dietro il sorriso perfetto
poiché nella sua tela
le vittime furono molte
pronte ad affrontare il silenzio
la discesa verso l’oblio
laddove la sua crudeltà
si dimostrò un torrente in piena.

  N° 3280 - 8 giugno 2017

                                           Il Custode

lunedì 5 giugno 2017

LA BESTIA

Sopra il sentiero di acacie
e funghi che annusano l’aria
io ti attendo con molta pazienza
mentre conto le formiche passare.

Tu hai un’anima intensa
che odora di voglie represse
eppure sei talmente ingenua
da non imparare il mio volto.

Un Re Mida della malvagità
coi fiori che appassiscono
al tocco di potente veleno
che io posseggo sulle mie mani.

Un venditore di incubi
e la tua pelle è già condannata
io la sfioro e diventa polvere
che contendo ad un soffio di vento.

Questa notte è quella perfetta
ha il tuo stesso violento sospiro
fatto di sogni in putrefazione
e di lacrime appese ad un temporale.

Piedi scalzi e veste bianca strappata
sopra un corpo che pare modellato
ma io non posso fermare l’istinto
con questa luna, con il mio delirio.

Quale bellezza, quale perfezione!
Il tuo viso è una gemma di stella
il tuo sangue mi inebria alla follia
sicché ti uccido e divoro il tuo cuore.

  N° 3279 - 5 giugno 2017

                                            Il Custode

giovedì 1 giugno 2017

SFOGO

Nella mia casa
l’ospite da te imposto
tu, quale ingiusto padrone
mi costringi, come io fossi belva
a difendere il mio territorio
la libertà conquistata col sangue.

Questo è il mio posto
ma tu lo hai barattato
e se io invoco i miei diritti
tu mi accusi di xenofobia
troppe le ricchezze che accumuli
col pretesto dell’accoglienza.

Hai perduto il senso della misura
accecato da potere e danari
nessuno sdegno per le tue malefatte
ai miei dubbi, alle mie obiezioni
tu mi tacci di discriminazione
e nel frattempo discrimini me.

Ma sei un artista
un abile e scaltro manipolatore
e fai leva sulle mie debolezze
per reprimere la mia rabbia crescente
io mi indigno, dopo ti insulto
e però ti seguo sino alla mia rovina.

  N° 3278 - 1 giugno 2017

                                          Il Custode