Navigo
aggrappato alle rughe
d'una foglia di cartapesta
le correnti d'aria mi portano
ma non mi dicono dove.
aggrappato alle rughe
d'una foglia di cartapesta
le correnti d'aria mi portano
ma non mi dicono dove.
Vengono a salutarmi
stormi di chiassosi gabbiani
la costa sulla quale svernavo
adesso è un promontorio lontano
che pare il seno d'una matrona.
Sento distante
il canto di alcune balene
sembrano raccontarmi che
al largo della mia vita
le acque si fanno agitate.
Io non so
se l'ombrello potrà ripararmi
dalla tempesta in arrivo
che mi cerca con il suo sguardo
e mi flagella con i suoi artigli.
se l'ombrello potrà ripararmi
dalla tempesta in arrivo
che mi cerca con il suo sguardo
e mi flagella con i suoi artigli.
Ma io navigo
e davvero me ne batto il belino
di ogni ricordo perduto
e di tutti gli amori odiati
dopo averli amati tantissimo.
N° 5489 - 2 agosto 2025
Il Custode

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