Se mai incontrassi la mia vita
dille che io sono morto
e poi sceso giù fino all’Averno
alla ricerca della mia anima
portata via da una lucertola.
Avevo due occhi insolenti
che rovistavano ogni tramonto
come gatti in mezzo ai rifiuti
raccoglievo il primo raggio di luna
da inchiodare alla mia parete.
Il freddo era una morsa potente
dalla quale io volevo fuggire
ma era dentro le mie narici
ed io perdevo gocce di stalattiti
ogni volta che mi soffiavo il naso.
Il terremoto sotto i miei piedi
e precipitare è stato un istante
sembrava un volo a sfidare l’aria
e con l’aria, i falchi e le aquile
che rinunciarono alla tenzone.
Adesso io mi trovo nel buio
sento la gente cianciare il mio nome
non so risalire, però non importa
ho attraversato la luce intensa
e non ho mai desiderato restarvi.
dille che io sono morto
e poi sceso giù fino all’Averno
alla ricerca della mia anima
portata via da una lucertola.
che rovistavano ogni tramonto
come gatti in mezzo ai rifiuti
raccoglievo il primo raggio di luna
da inchiodare alla mia parete.
dalla quale io volevo fuggire
ma era dentro le mie narici
ed io perdevo gocce di stalattiti
ogni volta che mi soffiavo il naso.
e precipitare è stato un istante
sembrava un volo a sfidare l’aria
e con l’aria, i falchi e le aquile
che rinunciarono alla tenzone.
sento la gente cianciare il mio nome
non so risalire, però non importa
ho attraversato la luce intensa
e non ho mai desiderato restarvi.
N° 4542 - 18 agosto 2021
Il Custode
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