Resto seduto in silenzio
e vi osservo
vi biasimo
e deciderò cosa fare
delle vostre miserabili vite.
Sullo scranno più alto
irraggiungibile
voi mi sapete padrone
di tutti i vostri pensieri
di ogni vostra emozione.
Voi non siete nulla
senza di me siete nessuno
io leggo le vostre menti
e provo una grande pena
mescolata a soddisfazione.
E rido di voi
che stupidi e privi d’anima
restate alla mia mercé
tremando per ciò che stabilirò
essere il vostro destino.
N° 4553 - 31 agosto 2021
Il Custode
Chiudo gli occhi
e ti immagino
maledizione alla mente!
Ti tiene stretta
con forza
e vede te solamente.
Dimmi, e sii sincera
tu come hai potuto
prendermi in te
uccidere il mio desiderio
di volare distante
laddove è la solitudine?
Sia quello che vuoi
quello che tu desideri
arriverà un’altra notte
e la tua pelle nell’ombra
nel frattempo ti immagino
ed ho bisogno di te.
N° 4552 - 30 agosto 2021
Il Custode
Strumento d’alchimista
invenzione d’un demone
questo piffero è magico
e mi permette d’avere
chiunque alla mia mercé.
Le persone mi seguono
non hanno più volontà
sono tanti piccoli sorci
attratti dall’oscura melodia
che la mia fantasia crea.
Li condurrò al baratro
alla voragine che s’apre
verso le fiamme d’inferno
anime votate alla morte
al supplizio degli ignoranti.
Questo piffero è magico
gli stolti non l’hanno capito
e vanno incontro al destino
senza proferire parola
che tanto sarebbe inutile.
N° 4551 - 28 agosto 2021
Il Custode
Lei amò un solo demone
seppure non le fosse concesso
e fra i meandri dell’oscurità
descriveva mondi inarrivabili
se non dentro i sogni più intensi.
Chiese ed ottenne il rogo
cosicché da abituarsi alle fiamme
l’inquisitore pregustò la vittoria
di recarla sulla via dell’Eden
e però le insegnò l’inferno.
Bella lei ed il suo viso
talmente dignitoso ed altero
che mentre affrontava il fuoco
non sospirò un solo lamento
nessun dolore, né alcuna lacrima.
Nella veemenza del desiderio
pensò solamente al suo viaggio
e l’intera folla riunita nel borgo
faceva fatica a comprendere
perché mai lei sembrasse appagata.
Infine le si chetò il cuore
tacitò con lei il suo oscuro segreto
l’inquisitore assaporò la vittoria
ma non seppe che, anziché la morte
le fece dono dell’immortalità.
N° 4550 - 27 agosto 2021
Il Custode
Sonnambula delle emozioni
sulla fune dei tuoi pensieri
dove vai, tu, in questa tenebra
che pare sia ghiaccio invernale?
Ti guardano, dalla finestra
falene che tu hai imprigionato
nella lampadina sopra il soffitto
nella polvere del tuo dolore.
Chi sarai nella prossima vita
se non imparerai ad amarti?
Se lo chiede la talpa che hai sepolto
sotto il peso della tua tristezza.
E le voci di anziane libellule
sono canti struggenti e melanconici
tu vorresti cambiarne la melodia
ma il tuo cuore è un carillon inceppato.
E ti immagino mentre precipiti
sulle rughe dei tuoi rimpianti
dopo voli via nella notte immensa
e svanisci dentro un soffio di luna.
N° 4549 - 26 agosto 2021
Il Custode
…Ed aspettammo la luna
scendere giù oltre i pini
mentre il suo riflesso garbato
faceva brillare come le stelle
la salsedine sulla tua pelle.
Perduti nella pace profonda
noi, tra la sabbia ed il mare
intanto, il suono della risacca
era la voce tenue e gentile
delle onde che bisbigliavano.
Era oramai svanita la calca
delle persone assai invadenti
che gridavano come i gabbiani
a pochi passi dalla battigia
ad una spanna dai nostri sogni.
Ti tenevo appoggiata sul cuore
la sensazione era sublime
mi pareva il ritorno alla vita
giacché la sera ed il tuo viso
erano il meglio che potessi vedere.
Ma la polvere nella clessidra
scivolò via velocemente
tanto che io non ebbi il tempo
di capovolgerla e ritrovarti
e riprendere a respirare il tuo nome.
Troppo bella, la tua bella anima
che ora ricamo nei miei pensieri
qui, tra la sabbia ed il mare
dove io ho imparato ad averti
come tu fossi stata da sempre mia.
N° 4548 - 25 agosto 2021
Il Custode
Apprendo
poiché desidero vivere
fuori da ogni gabbia
distante da ogni muro.
E osservo
la mia mente si apre
e vede verità differenti
da quelle che ascolto dovunque.
Non ho catene
ma conoscenza negli occhi
nella voce, il pensiero critico
mi serve per non soccombere.
Giacché sono libero
e qualcuno asserisce parole
che io soppeso con cura
e ignoro con molto garbo.
Apprendo
non credo più alle leggende
ma solo a ciò che respiro
e mi insegna a non morire.
N° 4547 - 23 agosto 2021
Il Custode
Tu mi confondi
e stretto fra le tue spire
io assaporo la morte
io rinnego la vita.
Perché sei il delirio
una scheggia di pazzia
che colpisce nel petto
gioca a bruciarmi il cuore.
Però io ti cerco
la mia mente è alienata
e quale che sia il tuo prezzo
sono disposto a pagarlo.
Che tu sia maledetta
ed io ancora più di te
perché non smetto di odiarti
ciononostante ti amo.
N° 4546 - 22 agosto 2021
Il Custode
Buona morte, mia cara
a te che barattasti la vita
per un ideale utopistico
fatto di tenebre e incubi
che ti trascinarono a fondo.
A te che vivesti il silenzio
come fosse l’estrema ratio
di quella tua solitudine
dalla quale cercasti la fuga
andando incontro all’oblio.
Io guardai le tue ferite
e vidi un riflesso accecante
era quello della tua anima
che come malta usurata
si sgretolò e divenne polvere.
Buona morte, amore distante
che fosti ragione di cicatrici
ed un fiume di sangue violento
che scese e travolse gli argini
della tua esistenza assai breve.
N° 4545 - 21 agosto 2021
Il Custode
Dai loro
qualcosa in cui credere
e non avranno più affetti
né pensieri da elaborare.
Vittime consapevoli
della propaganda martellante
rifiuteranno qualsiasi opinione
che non sapranno comprendere.
Dai loro
qualcuno da odiare
da rendere il capro espiatorio
per ogni tragedia, di ogni dramma.
Approveranno le restrizioni
le discriminazioni molto infamanti
e non avranno nessuno scrupolo
ad augurare la morte ai reietti.
Dai loro
qualcuno da uccidere
benché si tratti di persone che amano
poiché oramai essi sono perduti.
N° 4544 - 21 agosto 2021
Il Custode
Pare essere una strana verità
assai difficile da credere
ma io ho ascoltato il Ministro
ed ora non ho più nessun dubbio.
Sono in balìa del paradosso
preda di restrizioni assurde
di decisioni alquanto grottesche
che spesso sono incomprensibili.
Ma io ho sentito il Ministro
dirlo con la sua stessa voce
egli mi chiama l’eroe, il prescelto
il salvatore della razza umana.
Mi fanno pena quegli individui
che non credono al sacro vaccino
che contestano il documento
che ci rende liberi e immuni.
Io, però, mi contagio ugualmente
nonostante punture e sacrifici
quale libertà sarebbe mai questa
se resto schedato e mascherato?
Ma io so, lo ha detto il Ministro
e non mi pongo nessuna domanda
la mia vita è assai più semplice
se qualcun altro la decide per me.
N° 4543 - 19 agosto 2021
Il Custode
Se mai incontrassi la mia vita
dille che io sono morto
e poi sceso giù fino all’Averno
alla ricerca della mia anima
portata via da una lucertola.
Avevo due occhi insolenti
che rovistavano ogni tramonto
come gatti in mezzo ai rifiuti
raccoglievo il primo raggio di luna
da inchiodare alla mia parete.
Il freddo era una morsa potente
dalla quale io volevo fuggire
ma era dentro le mie narici
ed io perdevo gocce di stalattiti
ogni volta che mi soffiavo il naso.
Il terremoto sotto i miei piedi
e precipitare è stato un istante
sembrava un volo a sfidare l’aria
e con l’aria, i falchi e le aquile
che rinunciarono alla tenzone.
Adesso io mi trovo nel buio
sento la gente cianciare il mio nome
non so risalire, però non importa
ho attraversato la luce intensa
e non ho mai desiderato restarvi.
N° 4542 - 18 agosto 2021
Il Custode
Poiché appartengo all’invidia
alla presunzione assoluta
io ho la mente assai intrisa
di pensieri alquanto malsani.
Io odio, e non lo nascondo
chiunque è differente da me
per etnia o per religione
o per semplice e pura antipatia.
Misantropo, o forse esausto
di spiegare il mio punto di vista
a chi non intende ascoltare
a chi non è in grado di capire.
Io odio, e con naturalezza
e lo faccio poiché sono umano
oramai prossimo all’estinzione
della mia stupida specie animale.
N° 4541 - 17 agosto 2021
Il Custode
Torna fra queste stanze
questi sospiri oramai dispersi
io ti dirò ogni mia ruga
ogni dolore dietro le ciglia.
Ho sulla tavola, bicchieri colmi
misto di vodka e antiche lacrime
e dentro il piatto solo cadaveri
delle falene che il calore bruciò.
Torna a questa casa silente
persino il ragno sopra la tela
mi chiede spesso notizie di te
ed io non so cosa rispondere.
Mi ricordo che in cima alle scale
ti chiamavo amore, e tu gradivi
quale nebbia ti scese sul cuore
io davvero non l’ho saputo mai.
Torna che è una splendida supplica
che si perde nel vecchio pendolo
ogni rintocco copre i tuoi passi
che si allontanano nella brughiera.
Alla finestra, come un bimbo curioso
guardo la luna brillare nel cielo
ed aspetto che il raggio più grande
illumini il punto dov’è il tuo sorriso.
N° 4540 - 16 agosto 2021
Il Custode
Quale che fosse il motivo
nessuno lo seppe spiegare
e però, sul fondo del cielo
la luna limava le unghie
e come se fosse a teatro
assisteva, spettatrice estasiata.
Fu il primo giorno di te
un omaggio che fece novembre
per scusarsi del grande freddo
benché nella sera di Genova
il clima appariva assai mite
il mare, una distesa di pece.
Vennero falene, persino libellule
chiamate a raccolta, sui vetri
dal pianto, dopo dal tuo sorriso
‘ché affacciarti alla tua vita
pareva una strana magia
che nel grembo non immaginasti.
Fu il primo giorno di te
gli altri furono la conseguenza
di quell’amore assai intenso
che io, forse, non seppi mai dire
ma tenni con forza nell’anima
e mai venne meno, o bambina.
N° 4539 - 15 agosto 2021
Il Custode
Vi guardo
e non comprendo
l’apatia negli sguardi
che voi dimostrate
nel silente cammino.
Non parlate
non avete pensieri
da voi traspare soltanto
un vuoto tanto profondo
che pare non abbia fine.
Ombre alla deriva
benché non lo comprendiate
sicché, io mi domando
da quanto tempo, oramai
siete morti nell’anima?
N° 4538 - 13 agosto 2021
Il Custode
Mi vesto della festa
di cenere e di fiamma
e cerco un varco nel buio
dal quale tornare all’inferno.
Ho con me un’ampolla
colma di acqua santa
un cimelio ed un monito
per demoni ingenui e insolenti.
Mi mancano, delle mie streghe
le gonne gotiche e nere
e sotto di esse le cosce
al centro, un anfratto bollente.
Ritorno giacché sono esausto
di questa luce e del mondo
dove il sorriso è fittizio
la violenza, assai palpabile.
Ho con me alcune fotografie
e pochi ricordi dipinti
ne farò graffiti di antrace
da scrivere dentro i miei occhi.
Certo non ho alcun rimpianto
soltanto una lieve paura
saprebbe la mia anziana mente
cancellare le tracce del paradiso?
N° 4537 - 13 agosto 2021
Il Custode
Vedo come sei
e come sei mi piace
con il tuo viso stupendo
simile ad un angelo anarchico
che fugge dal paradiso.
Hai bruciato il passato
con i lapilli di lava
impressi dentro lo sguardo
io tento di somigliarti
ma sono soltanto me stesso.
Fra le tue mani la notte
dove le stelle in conflitto
precipitano verso l’oceano
forse arriveranno ad Atlantide
o si sfalderanno nel volo.
Ma ogni parola che dici
è come un rintocco mortale
sinfonia cupa e sincopata
di chi si perde nel tuo inferno
e non sa più tornare indietro.
N° 4536 - 12 agosto 2021
Il Custode