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martedì 16 marzo 2021

STORIA DI JOLANDA

Io lo ammetto
ho avuto paura
ma pensavo un dolore
che mi si bloccava in gola.
 
Era finita, la guerra
semina di lutti e tragedie
ma io non ero colpevole
per quegli istanti di odio.
 
Vittima dei partigiani
che si pensavano impavidi
e davanti a me, una donna
esibivano la loro virilità.
 
Gli sputi e le percosse
ed ancora torture indicibili
davvero occorre assai poco
per tramutare gli uomini in bestie?
 




Avrei voluto implorare
forse, addirittura l’ho fatto
ma si confondeva, la supplica
allo scroscio della mia urina.
 
La dignità che scemava
giacché io già lo sapevo
che non avrei avuto altro destino
che non fossi quello di morire.
 
Avvenne in una radura
e dopo il fuoco della fucilazione
il mio cadavere fu lasciato appeso
quale onta dovevo espiare?
 
Mi chiamavo Jolanda Crivelli
vent’anni appena e molti sogni
e però io non li ho vissuti
poiché non feci in tempo a pensarli.

  N° 4385 - 11 marzo 2021

                                               Il Custode

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