La mia anima è
cenere
oramai preda del vento
mentre io, alla finestra
maschera di ustioni e dolore
mi congedo dalla mia vita
sorseggiando la mia agonia.
In questa
notte di aprile
le fiamme insediano il cielo
l’inferno abbandona la tana
quasi voglia raggiungere Dio
io resto in mezzo alla disputa
e divento un tizzone che arde.
I combattenti
del popolo
…quale definizione sarcastica
per questi comunisti bastardi
vili ratti protetti dal buio
che con la benzina e la ferocia
hanno dato fuoco ai miei sogni.
Poiché io sono
fascista
essi hanno annerito il mio cuore
siccome ebbri di un odio profondo
ed il calore del rogo generato
ha sciolto la loro coscienza
se mai ne ebbero una.
E la puttana,
moglie del guitto
offre loro conforto e denari
fuggiranno verso mondi distanti
senza mai pagare la colpa
d’altra parte perché mai punirli
per avere ucciso un uomo e un bambino?
Intanto io,
alla finestra
spicco il volo incontro all’oblio
il mio corpo carbonizzato
resta affacciato al davanzale
per un ultimo, sommesso saluto
alle strade della mia infanzia.
N°
3169 – 9 agosto 2016
Il Custode
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