Hai la pelle
talmente liscia
che io, sopra di te
mi aggrappo ma scivolo
e cado verso il tuo pube
e l’odore che trovo mi piace
sicché io ti bacio e ti pungo
e ti mordo con voluttà
infine ti pungo ancora.
Selvatica quello
che occorre
tu fremi, dopo ti agiti
hai la libido dentro lo sguardo
e nessuna paura
di soffrire, di morire
il mio veleno è bollente
e scalda la tua solitudine
accende la tua voglia di sesso.
Sussulti il
tuo primo respiro
e l’ultimo violento orgasmo
mentre le mie pinze stringono
e carezzano i tuoi capezzoli
pare sia il tuo estremo saluto
ma non è che il principio dell’estasi
poiché qui, dentro il mio cuore
tu sei un amore immortale.
N° 3080 - 23 febbraio 2016
Il Custode
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