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domenica 11 gennaio 2015

UNA GUERRA CIVILE

Io lo so che tu mi osservi
nascosto nella boscaglia
sangue dello stesso padre
fratello di cui andare fiero.

Ma sono differenti le bandiere
per le quali noi combattiamo
seppure la patria sia la stessa
il medesimo è il nostro sogno.

Sarai affamato ed esausto
di certo tremi per il freddo
adesso che sei rimasto da solo
avrai sicuramente paura.

Io ti cederei la mia giacca
benché sia una giacca fascista
ti darei la mia porzione di rancio
che magari tu non accetteresti.

Il mio compito è di stanarti
accompagnato dai soldati tedeschi
carne del medesimo grembo
fratello che non potrei tradire.

Ma se tu deponessi le armi
forse riuscirei a salvarti la vita
so che questo è chiederti troppo
ed io mi comporterei come te.

Dicono che tu sei un bandito
lo scrivono di ogni partigiano
chissà chi ha ragione tra noi due?
Lo dirà la storia scelta dai vincitori.

I nazisti ti hanno scovato
hai l’aria di un animale sperduto
le parole dell’ufficiale tedesco
sono una sentenza di morte.

Ti aspetta la fucilazione
niente processo né alcuna pietà
accadrà sopra questa collina
sotto lo sguardo di pini ed abeti.

Ma prima che il plotone colpisca
io ti proteggo con il mio corpo
sono certo che tu non sopravvivrai
almeno io morirò insieme a te.

  N° 2842 - 10 gennaio 2015

                                                      Il Custode

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