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giovedì 29 gennaio 2015

PRIMA CHE CANTI IL GALLO

Sono un debole
un timoroso codardo
e se ti ebbi a tradire
fu solamente per paura.

Sotto il Golgota
mischiato a fedeli e morbosi
io osservo il tuo supplizio
ascolto il respiro mortale.

Sopra la croce
con due ladroni ai lati
e Maddalena ai tuoi piedi
il volto è sangue e dolore.

E quando il gallo ha cantato
la tua profezia si è avverata
poiché sono un debole
un misero essere umano.

Ma tu fosti magnanimo
il Re di ogni giudeo
sicché mi pento e mi struggo
d’averti miseramente rinnegato.

Ed infine io muoio
decapitato sotto gli ulivi
perché alla fine ha prevalso
la dignità che mi insegnasti.

  N° 2847 - 29 gennaio 2015

                                                      Il Custode

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