Cade timida
una lacrima
che ha perduto l’equilibrio
che ha smarrito il tuo viso
ed ora vive nel delirio.
Poi si
infrange sulla strada
a due passi da un tombino
troppo distante dalla speranza
di cambiare il suo destino.
Adesso è
nettare agognato
per un topo di passaggio
che però ne legge il cuore
e di berla non ha il coraggio.
Così la posa
tra le acque
in balìa della corrente
della leggera carezza del vento
che la culla dolcemente.
Adesso dondola
i suoi pensieri
e si reca incontro al mare
quella lacrima che ho perduta
e che ti volevo dedicare.
N° 1986 - 26 febbraio 2012
Il Custode