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lunedì 31 marzo 2025

NON DIMENTICARE

Non dimenticare 
il silenzio complice
di chiunque permise 
che tu fossi trattato 
come un essere indegno. 

Ricorda ogni giorno
le angherie subite 
le pesanti discriminazioni 
che ti costrinsero all'angolo 
ai margini della società. 

Non perdonare 
chi non ebbe pietà 
e mentre il Governo
ti metteva alla gogna 
costoro ti deridevano. 
Abiura le loro scuse
il pretesto della paura
ripagali con la stessa moneta 
dopo calpestali e schifali
e se occorre, lasciali morire.

...Chiudi gli occhi 
e lasciali morire...

  N° 5352 - 31 marzo 2025

                                       Il Custode 

domenica 30 marzo 2025

IL CIELO E LE STELLE

...Poi tutto avvenne
e la terra cominciò a tremare
ed il cielo e le stelle
si nascosero nel buio profondo.

Le pagode si ritirarono
ed assunsero astratte forme
come carta appallottolata 
ed infine gettata in un canto.

I soccorritori ascoltavano i rantolii 
che giungevano dalle macerie
"quanti saranno...": si domandarono 
"...gli scampati a quel cataclisma?
Dentro la notte s'alzava la eco
delle preghiere rivolte al Buddha
quale assurdo, inutile conforto
supplicato a chi non ci fu mai.

E morirono, le donne e i bambini
tra l'umidità, sotto le palme
in quel lembo di misera Asia 
dominato da dittatori e delinquenti. 

Le persone seppero e si indignarono 
come accadde per ogni tragedia
fino a che, col passare del tempo
tutto si ridusse ad un breve ricordo. 

  N° 5351 - 30 marzo 2025

                                      Il Custode 

SCENDE LA SERA

A pochi passi dal mare
gli spruzzi della salsedine 
ci sfiorano come scintille
fatte di onde e risacca. 

È là che voglio portarti
intanto che scende la sera
per stringerti fra le mie braccia 
come si fa con i sogni. 
Ho tante parole da dirti
che però dimentico in fretta
giacché rimango stordito
dal tuo profumo d'amore.

Lascia che io ti respiri 
che ne ho bisogno per vivere 
qui, sotto una grande luna
e sopra la sabbia di primavera. 

  N° 5350 - 29 marzo 2025

                                       Il Custode 

venerdì 28 marzo 2025

LA SIGNORA DEI RAGNI

Questa umidità 
penetra nelle mie ossa 
eppure, inconscientemente 
io continuo ad addentrarmi 
nel buio di queste tenebre. 

Da quando sono precipitato 
da una voragine nel campo
io cerco disperatamente l'uscita
ma faccio fatica a vedere
sicché cammino alla cieca.

Mi appoggio alle pareti
bagnate, appiccicose 
di qualcosa che pare saliva 
poltiglia che odora di lacrime 
e grida di molte vittime.

Ed inciampo
sopra le ossa disseminate 
lungo il percorso intrapreso 
e queste si frantumano 
tornano ad essere polvere.
Chissà quanto è durata 
l'agonia di queste persone?
Avranno pianto, invocato pietà 
oppure, sorpresi, ammirato 
quella calda e bellissima morte?

La strada è sbarrata
da un muro invalicabile 
di corde robuste e viscide 
un ostacolo a me invisibile 
che mi impedisce la fuga.

Seppure provi a divincolarmi 
la mia situazione peggiora
finché sento un sospiro rovente
fustigare sopra il mio viso
ed ogni cosa comincia a girare.

Circondata da uno stuolo di ragni
una donna sublime mi afferra
e mi punge, e succhia via la vita 
io non metto più a fuoco i pensieri 
ed infine, svuotato, io muoio.

  N° 5349 - 28 marzo 2025

                                       Il Custode 

giovedì 27 marzo 2025

UN GIARDINO SFIORITO

Sono putrefatti, i petali
che posano sopra i viali
il dolore, come brutta stagione 
ne ha frantumato i sogni 
che le lacrime delle farfalle
non possono più ricomporre. 

Un'ombra, tu non sei altro
crocifissa al roseto più grande 
col tuo pensiero che, confuso 
si illude di sfiorare le siepi
di dare un nome alle giovani api 
e con esse giocare a nascondino. 

Sotto la luna dal viso emaciato
gli scoiattoli non sanno dormire
tu portavi loro le ghiande e le noci
e libri di fiabe nuove da raccontare 
ai loro cuccioli, a quelli molto curiosi
a quelli davvero troppo esagitati. 
Un rimpianto, tu non sei che questo 
per i pipistrelli dentro la notte
che aspettano ancora quella carezza
che tu regalavi al loro manto
dopo ti sentirono diventare fredda
come il marmo sotto cui ti addormentasti.

Adesso piangono i salici piangenti 
il vento si alza a spettinare le foglie
e le falene affrante e malinconiche 
cercano tra le lampadine dei lampioni 
il calore assaggiato sulle tue labbra
quando tu le baciavi d'amore. 

  N° 5348 - 27 marzo 2025

                                       Il Custode 

mercoledì 26 marzo 2025

IL DIO DEI SILENTI

Giunse, e con rabbia
lanciò epiteti e offese
su chiunque non lo adulava
su chi non lo vezzeggiava.

Poiché egli era il dio
d'ogni mare e ogni montagna 
almeno è ciò che asseriva
e tutti dovevano crederlo.

Per lui costruirono chiese
e luoghi di fanatico culto
campi di morte e sterminio 
dove chiunque poteva pregarlo.
Non tutti gli credettero 
e la sua rabbia fu immensa
quanto la sua superbia 
la presunzione d'essere unico. 

Allora inventò pestilenze
disastri naturali, poi guerre
le persone morivano a migliaia
i restanti tacquero per il terrore.

Fu allora che egli comprese
la grandezza della sua stupidità 
era padrone d'un regno muto
Dio dei silenti e dei non pensanti.

  N° 5347 - 26 marzo 2025

                                      Il Custode 

FUORI DALLA MIA CELLA

Qui il tempo non scorre
sicché discorro col ragno
che ha costruito la tela
appena sopra la mia branda
egli parla di filosofia e politica 
ed ammetto che è molto colto.

Là, fuori dalla mia cella
le persone hanno premura 
io raccomando alle formiche 
di prestare molta attenzione 
'ché alcuni uomini e diversi bambini
sono davvero piuttosto malvagi.
Io ho ucciso e non me ne pento
sarebbe ipocrita negare i peccati
adesso sverno nella prigione
allietato dal ballo delle libellule 
che, nella loro immensa innocenza
pensano che io sia un uomo mite.

Le notti passano, e passano i giorni
qualcuno in strada bercia improperi 
forse i parenti delle mie vittime 
oppure qualcuno dalla retta vita 
e che adesso mi vorrebbe ritto
davanti a un plotone d'esecuzione. 

  N° 5346 - 26 marzo 2025

                                       Il Custode 

martedì 25 marzo 2025

UN LUNGO CAMMINO

Credo che infine sia questo 
il percorso verso l'amore
un lungo e tortuoso cammino
che vale la pena percorrere. 

Sicché guardo diritto la strada
che conduce a quel lampo di luce
mentre l'oscurità alle mie spalle
grida ancora invocando il mio nome.

Nelle tasche restano i sassolini
nel caso io volessi tornare indietro 
ma per quanto io adoro le tenebre 
ho deciso di provare ad uscire.
E giungo alla riva del mare
a piedi nudi e cuore conserte
per abbracciare più forte il calore
di un sentimento a lungo abiurato.

Al tramonto di questa esistenza
avrò cieli e lune da raccontare 
mentre abdico e lascio la solitudine 
e la mia resa non mi lascia deluso.

  N° 5345 - 25 marzo 2025

                                       Il Custode 

lunedì 24 marzo 2025

LA SEDIA VUOTA

Questa stanza è fredda
la cucina, troppo silente
un tempo vi scuoteva gli infissi
la tua voce che rimbrottava.

Avevi lamentele per tutti
e una severità oltre le righe
ma possedevi un bontà d'animo 
che sapeva conquistare chiunque.

Spesso, quando eri esausta
dalle molte faccende domestiche 
ti sedevi per alcuni istanti
per riposare il corpo e la mente.
Adesso la tua sedia è vuota
la tua casa non ti appartiene più 
e gli anni trascorsi a soffrire
appartengono ai ricordi di chi resta.

In un paese della Basilicata
riposano le tue spoglie mortali
accanto ad una figlia che amavi
e che troppo in fretta hai perduto.

  N° 5344 - 24 marzo 2025

                                        Il Custode 

domenica 23 marzo 2025

SEI NELLA NEBBIA

Sei solo un sospiro 
però così consistente
che quasi ti posso toccare 
lo ammetto, fai quasi paura
ma la paura è per i deboli.

Io non mi pento
per averti posseduta ed uccisa 
nell'alveo della mia pazzia 
immaginavo di doverlo fare
sentivo che tu lo desideravi.

Adesso sei nella nebbia 
uno spettro che piange lacrime
che non mi danno rimorso
la sola cosa che vorrei sperare
è che tu non abbia sofferto. 
Dimmi il tuo nome
io lo so, non è bello da dirsi
ma faccio fatica a ricordare 
quale sei delle mie vittime 
e come ti ho tolto la vita.

Sei giunta qui per uccidermi?
E come potresti farlo?
Tu non sei che un'illusione 
qualcuna oramai ossa e polvere 
e che non può farmi del male.

Addio, sconosciuta e bellissima 
cercherò di fare mente locale 
per ricordare chi tu fosti
trovare il luogo dove ti ho sepolta
per portarti almeno un fiore.

  N° 5343 - 23 marzo 2025

                                       Il Custode 

TETTI D'ARDESIA

Seppia, sopra il muretto
osserva i foresti passare
li guarda col suo sguardo felino 
che pare esprima fastidio.

A pochi passi dal borgo
s'affollano i primi turisti
lucertole pronte a svernare
ai raggi di un timido sole.

Alcuni come le arselle
stanno abbracciati agli scogli
dove s'agita per via della brezza 
la bandiera d'una squadra di cricket. 
Con i ciottoli sotto il sedere 
e la lingua sopra il gelato 
contemplano l'orizzonte lontano
dalla spiaggia di Boccadasse.

E lancia saette, l'ardesia 
incollata ai tetti delle case
dei ristoranti dal gran vociare 
che odorano di pesce e crostacei. 

Arriverà la bella stagione 
con le dita unte dalla focaccia 
da affogare nel latte e caffè 
davanti all'aurora sul mare.

  N° 5342 - 22 marzo 2025

                                       Il Custode 

sabato 22 marzo 2025

UN ALIENO

Su questo pianeta 
io mi sento sperduto
che seppure bellissimo 
è freddo e senza anima
abitato da strane creature.

Cammino la terra
e durante il mio viaggio 
molto spesso mi imbatto 
nelle carcasse degli animali 
straziati dai predatori. 

Io davvero non capisco
perché quelli più evoluti 
ammazzano per motivi futili 
per il potere e la ricchezza
che non dureranno in eterno. 
Ho seguito le lune e le stelle 
per arrivare fino a qui
ma ho sprecato il mio tempo
ho buttato via tutti i sogni
fra questi torrenti di sangue.

Sicché io vado via
salgo sulla mia astronave
e svanisco nell'universo 
dove, nel buio profondo
costoro non potranno sbarcare.

  N° 5341 - 21 marzo 2025

                                        Il Custode 

venerdì 21 marzo 2025

LA SCELTA DEL SILENZIO

Disse così tante verità 
che a ripensarle 
quasi non le credeva
e raccolse ogni parola
poi le chiuse in un'arbanella. 

Era assuefatto al dolore 
però, in fondo all'anima
bruciava il ricordo
delle molte morti vissute 
di ogni caduta all'inferno. 

E scelse un tale silenzio 
capace di tacitare
persino il sussurro del vento
la cui eco restava
aggrappata alle sue labbra.
Poi osservò il tramonto 
da qualche parte, pensò
qualcuno lo stava aspettando 
ma evitò ogni illusione 
che lo avrebbe ucciso ancora.

Si incamminò senza meta
solo come chi non ha destino
perché infine, deluso, realizzò 
che chi muore non ritorna
se non nei desideri dei folli.

  N° 5340 - 20 marzo 2025

                                       Il Custode 

mercoledì 19 marzo 2025

POSSESSIONE

Il diavolo in me 
è prossimo a manifestarsi 
per possedere il tuo corpo 
ancor prima dell'anima.

La tua bellezza 
è talmente perturbante 
che io dimentico i ricordi
e mi concentro su di te.
Quale sarà il sortilegio 
che ti rende così affascinante?
È una domanda superflua 
adesso che sei al mio fianco.

Resta nei miei pensieri
e nel palmo della mia mano
che chiuderò quanto occorre 
per non farti scivolare più via.

  N° 5339 - 19 marzo 2025

                                       Il Custode 

UN VECCHIO OSTELLO

Un vecchio ostello 
giusto al centro di Vienna 
dalle pareti ingessate
e che trasudano muffa
dall'odore di sangue stantio. 

Pare di sentirle ancora 
le urla disumane
provenire dallo scantinato 
laggiù qualcuno implorò 
eppure non servì a nulla.

Dentro le gelide grotte
strumenti di tortura e di morte 
studenti giunti da tutta Europa 
ignari del proprio destino
venivano condotti al macello. 
Sull'ara del sacrificio 
saltavano i bulbi oculari 
si frantumavano gli arti 
in mezzo all'urina e alle feci 
perdute per via del grande terrore.

Ceduti al miglior offerente 
al più sadico, al più facoltoso 
i loro resti, cibo per i maiali
nel porcile sotto il cielo austriaco
mentre a Vienna continua la vita.

  N° 5338 - 18 marzo 2025

                                       Il Custode 

PENSIERI DAL SOTTOSUOLO

Ho freddo e ho fame 
in questa cassa di legno e zinco
dove io trascorro le notti
ed il giorno non sorge mai.

Ho fatto amicizia coi vermi
che volevano nutrirsi di me
alcuni sono davvero affabili 
altri ancora, piuttosto timidi.

Al millepiedi io non piaccio
forse perché dico ciò che penso 
o perché penso quello che dico
e però se ne farà una ragione. 
Però sono alquanto infastidito 
dalle radici delle grandi querce 
'ché quando tento di addormentarmi 
mi solleticano tenendomi sveglio.

Io conto il tempo che passa
con una clessidra che mi fu donata 
da una talpa che aveva perso la via 
per tornare dove aveva la sua tana.

Adesso ascolto la terra smuovere 
sotto la furia del temporale 
potrei aver paura di morire
ma è accaduto da molti secoli.

  N° 5337 - 18 marzo 2025

                                        Il Custode 

lunedì 17 marzo 2025

INFRANTO

Moribondo
oramai agonizzante 
il cuore posava 
in una pozza di sangue.

Aveva pensato
che durasse in eterno 
ma l'amore, vanesio 
non conosceva catene.

Coriaceo
ma come avrebbe potuto
resistere ai colpi inferti 
da un lancinante dolore?
Accadde di notte
o forse poco prima dell'alba
di certo è che era buio
quando infine si frantumò. 

E ne rimase la chiazza 
come un cimelio macabro
come l'impronta di un sogno
infranto. 

  N° 5336 - 17 marzo 2025

                                       Il Custode 

FAREMO LA GUERRA

Sicché noi faremo la guerra
perché i potenti si annoiano 
e i trafficanti di armi
non smettono mai di produrne. 

Perché le medicine si vendano 
mutileremo gli adolescenti 
accovacciati nelle trincee
a pregare di non morire. 

Uccideremo qualcuno
che noi nemmeno conosciamo 
perché su questo pianeta 
oramai siamo davvero in troppi.
I politici e quelli del nuovo ordine
terranno le palle al sicuro
nei loro rifugi sotto l'asfalto
come ratti dentro le fognature.

Alcuni saranno eccitati
al pensiero di poter sparare
e vedere degli esseri umani
esplodere in brandelli di sangue. 

Perché è così dalla creazione 
fa parte del nostro retaggio 
quindi torneremo a combattere
seppure non abbiamo mai smesso.

  N° 5335 - 16 marzo 2025

                                      Il Custode 

PROFANAZIONE

Poiché ti amo
io profano il tuo cuore
e per sentirmi vivo
entro con prepotenza 
all'interno della tua anima.

Cenere e salsedine
la tua fragranza
confonde i miei sensi
chissà da quante esistenze 
attendo una simile estasi.
Quasi tu fossi reliquia 
celata in una piramide 
memoria di un antico passato
che predatori ed archeologi
hanno cercato nei secoli.

Ma sei qui
come una scintilla di luna
il frammento di una notte mite
che mi avvolge
ed io mi penso immortale. 

  N° 5334 - 15 marzo 2025

                                       Il Custode 

CASTA

Tu, votata a servire l'Iddio 
monaca e donna bellissima 
ammicchi di desiderio 
di piacere a lungo represso
fino a farmi perdere il senno.

Dentro il confessionale 
tu ti denudi e mi attendi 
ed il tuo sguardo languido
accresce la mia eccitazione
la voglia di farti mia.

Con la mia lingua 
assaporo i tuoi capezzoli 
ed i gemiti del tuo piacere
sembrano liturgia religiosa
che sale a sfiorare l'altare.
Tu adesso diventi sfacciata 
ti volti e sollevi la tonaca
io ti mordo e ti bacio le natiche
dopo ti prendo da dietro
intanto che stringo i tuoi seni.

Questa sensazione di peccato
dalla fragranza di incenso
rende l'amplesso sublime 
sicché io affondo ansimando 
il mio pene nella tua vagina.

Infine, in balìa dell'orgasmo 
tu, con la tua bocca bollente
assapori ogni goccia del mio seme
in silenzio lievemente sorrido 
per aver pensato che tu fossi casta.

  N° 5333 - 14 marzo 2025

                                       Il Custode 

giovedì 13 marzo 2025

INIZIAZIONE DI MILVIA

In questa stanza barocca 
tu, Milvia, imparerai l'estasi
e sarai carne che freme
per via di una turgida verga
ed ancora vulva bagnata
a causa dell'eccitazione. 

Dai quadri appesi alle pareti
ti spiano occhi libidinosi 
ma tu, sentendoti osservata 
diventi più sfacciata e volgare
desiderosa di stringere e ingoiare 
quel membro fra le tue labbra.

Adesso, legata e bendata
attendi con la bocca spalancata
di gustare il vino, con esso il seme
che giunge caldo e violento 
da quel pene che hai istigato
ad abusare della tua gola vorace.
Hai voglia fra le tue cosce
che impregna le lenzuola di seta
i morsi dati ai tuoi capezzoli
abbattono ogni tua difesa
sicché provi a levarti la benda
ma una mano te lo impedisce.

Poiché quel piacere invisibile 
è sensazione da te mai provata 
tu, Milvia, finalmente comprendi
nel momento esatto della penetrazione 
che son più di uno, i compagni di viaggio
che ti prendono davanti e di dietro.

E urli parole assai sconce
quasi tu fossi un'esperta puttana
fra le armature e i tendoni carmini
il tuo corpo si ricopre di sperma
ed appagata da quel sesso estremo
infine, tu, raggiungi all'orgasmo. 

  N° 5332 - 13 marzo 2025

                                       Il Custode 

mercoledì 12 marzo 2025

NEI SOGNI

Tornerai nei sogni
nella parte più profonda 
del subconscio 
e sarai così intenso
da crederti ancora vicino.

Appoggiato al mio petto
troverai la protezione
che ho scordato di offrirti
quando la sera di luglio
ti ha preso e portato con sé.

Spero che quel mondo astratto
abbia cura dei tuoi pensieri
abbia pena dei miei silenzi
io volevo evitare di esprimerli 
ma non avevo più parole da dire.
Sicché siederò qui
sul prato dei tuoi ultimi istanti
ed aspetto di sognare ancora
momenti che andranno perduti 
se non li chiudessi nell'anima.

Fino al risveglio
fino all'ultimo, mite sorriso 
io, seppure poco loquace 
continuerò a dirti parole
che tu amavi ascoltare. 

  N° 5331 - 12 marzo 2025

                                       Il Custode 

UN VIAGGIO ALL'ALBA

È un nuovo giorno
avvolto da un sole tiepido
che dipinge le colline
che fa brillare le onde.

Sembra sia l'ideale 
per intraprendere il viaggio
verso un nuovo destino
per quanto misconosciuto. 

Arrivato a destinazione 
deciderò chi dovrò essere
rifletterò su chi io fui
e per quale ragione accadde.
Pennellate all'orizzonte 
sul manto di anziani gabbiani
io amo questi miei luoghi 
eppure li devo abbandonare. 

Avrei voluto svernare 
in un mondo fatto di tenebre
dove le voci che chiamano 
assumessero una forma umana. 

Forse troverò ciò che cerco
accadrà dopo quest'alba tragica 
nella tasca ho un biglietto di andata
al ritorno penserò in seguito.

  N° 5330 - 11 marzo 2025

                                       Il Custode 

lunedì 10 marzo 2025

IL VAGANTE SOLITARIO

Cammina per i campi
non è più vivo
non è ancora morto
egli non ha una meta
non ha nessuna destinazione. 

È solo e taciturno
pare non avere rimpianti
ogni tanto annusa l'aria
quasi potesse ancora sentire
i profumi della natura.

Ha la giacca sgualcita 
emana un fetore nauseabondo 
forse, se ancora avesse coscienza 
se ne vergognerebbe 
si scuserebbe con chiunque. 
A vederlo così sperduto 
egli sembra quasi commovente
tenace, pur senza ragione
testardo come chi ha un futuro
confuso come chi non ha passato.

Però, passo dopo passo
prosegue il suo percorso 
mantiene l'istinto primordiale
di uccidere per sopravvivere 
ma sopravvivere a quale vita?

  N° 5329 - 10 marzo 2025

                                      Il Custode