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venerdì 28 marzo 2025

LA SIGNORA DEI RAGNI

Questa umidità 
penetra nelle mie ossa 
eppure, incoscientemente 
io continuo ad addentrarmi 
nel buio di queste tenebre. 

Da quando sono precipitato 
da una voragine nel campo
io cerco disperatamente l'uscita
ma faccio fatica a vedere
sicché cammino alla cieca.

Mi appoggio alle pareti
bagnate, appiccicose 
di qualcosa che pare saliva 
poltiglia che odora di lacrime 
e grida di molte vittime.

Ed inciampo
sopra le ossa disseminate 
lungo il percorso intrapreso 
e queste si frantumano 
tornano ad essere polvere.
Chissà quanto è durata 
l'agonia di queste persone?
Avranno pianto, invocato pietà 
oppure, sorpresi, ammirato 
quella calda e bellissima morte?

La strada è sbarrata
da un muro invalicabile 
di corde robuste e viscide 
un ostacolo a me invisibile 
che mi impedisce la fuga.

Seppure provi a divincolarmi 
la mia situazione peggiora
finché sento un sospiro rovente
fustigare sopra il mio viso
ed ogni cosa comincia a girare.

Circondata da uno stuolo di ragni
una donna sublime mi afferra
e mi punge, e succhia via la vita 
io non metto più a fuoco i pensieri 
ed infine, svuotato, io muoio.

  N° 5349 - 28 marzo 2025

                                       Il Custode 

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