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domenica 5 gennaio 2025

LA VENDETTA DI UNO

Mi chiamano uno
poiché fui il primo
catturato e rinchiuso
in questa fottuta gabbia.

Giunsero all'improvviso 
sembravano miti e gentili 
però nei loro occhi
brillava una luce malvagia.

Dopo si moltiplicarono 
e forti dall'essere tanti
gettarono infine la maschera
e mostrarono la loro natura. 

Le gabbie crebbero ovunque 
costruite per imprigionare 
uomini, donne e bambini
che strapparono alla foresta.

Giacché essi vollero tutto
le terre, le pianure e le montagne
nelle quali noi prosperavamo 
nel rispetto del cielo e dei fiumi.

I più deboli divennero schiavi
i forti lavoravano i campi
nelle scuole i piccoli imparavano 
a disimparare le proprie origini.


Serve da umiliare, le donne
per soddisfare le voglie malsane 
di padroni dalla pancia gonfia
e dall'animo dal lezzo di sterco. 

E però giunse quella notte
che la luna mi fu propizia 
io fuggii portando solo con me
il desiderio di tornare libero.

Ritrovai un pugno di miei fratelli 
che si nascosero come selvaggina 
e raccontai la mia sete di sangue
alimentata dall'odio per gli invasori.

E tornammo dov'era la prigione 
con i pugnali e con i fucili
e liberammo chiunque potemmo
mentre molti morirono in fretta.

Adesso conduco i sopravvissuti 
verso un posto che non esiste
dove vivere senza catene
dove morire coi capelli imbiancati. 

...Mi chiamano uno
ed ora, per rabbia e vendetta
uccido gli uomini bianchi
'ché mi hanno rubato ogni cosa.

  N° 5261 - 5 gennaio 2025

                                      Il Custode 

sabato 4 gennaio 2025

UNA GIOVANE VITTIMA

Le tue mani
sono viscide serpi
strisciano sulla mia pelle
dentro anfratti proibiti.

Benché molto giovane
io imparo strane sensazioni 
l'imbarazzo e la rabbia
il terrore ad averti vicino.

Vorrei fuggire
gridare con tutto il mio fiato
e però non riesco
quasi che tu mi abbia ipnotizzata. 


Sicché ti maledico
non so cosa significhi
ma so che è qualcosa di orribile 
non quanto quello che fai a me.

E sento freddo
nuda al vento che soffia 
sopra questa erba gelida
almeno quanto le mie lacrime. 

  N° 5260 - 4 gennaio 2025

                                       Il Custode 

venerdì 3 gennaio 2025

RUMORI

Rumori
schiamazzi insopportabili 
come colpi di frusta
sibilano nella mia testa
e la mia mente implode.

Io li devo fermare
assaporare il silenzio
che amo da sempre
e che fa compagnia 
ai miei surreali pensieri.

La pistola al mio fianco
è carica
ha il colpo in canna
quindici cilindri metallici 
per tacitare ogni suono. 


Mi alzo con calma
dal sedile di questo autobus
prendo la mira e sparo 
inerte come chi è esausto 
persino al sangue che schizza. 

Ognuno ammutolisce 
i vivi e finanche i morti
e finalmente 
i rumori tacciono
io, adesso, ritrovo la quiete. 

  N° 5259 - 3 dicembre 2025

                                          Il Custode 

VITA NUOVA

Apro i miei occhi
ed osservo
il sole accarezza i vetri
ed oltre la finestra
la temperatura appare mite.

Sembra la giornata ideale
per guardare alle spalle 
e sentirsi asfissiare 
dai ricordi trascorsi 
da quelli da modellare.

Io non voglio più 
odio queste catene
che stringono
e frantumano l'anima
fino a che si fa poltiglia. 


Una vita nuova
che come un pesante macigno 
è pronta a seppellire 
i giorni ed i sentimenti 
regalati con superficialità. 

E mi fermo
fra le mani ho qualche rimpianto 
ed in fondo agli occhi
la parvenza di un sorriso 
inutile sfregio al silenzio. 

  N° 5258 - 3 gennaio 2025

                                      Il Custode 

SCENDI

Scendi
dal tuo cielo in tempesta 
io ti attendo silente
dove la vita ha inizio.

Come pioggia d'estate
scendi che io ti desidero
e dona un nuovo battito
al mio cuore inceppato. 


Giacché io ti amo
come disse l'oracolo 
tu, allora, scendi 
e vieni a farmi l'amore.

Ti penso ogni istante 
che persino i pensieri 
ti cercano in ogni anfratto 
sicché, amore, scendi.

  N° 5257 - 3 gennaio 2025

                                       Il Custode