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martedì 12 marzo 2024

L'ARMATURA DEL RE

Avvenne durante la notte
fra i sospiri dei demoni
che nella valle
e in cima ai monti
piombò una maledizione.
 
Il re, un tempo guerriero
scese nell’armeria
scelse con cura la balestra
e lucidò la sua spada
infine indossò l’armatura.
 
Radunate le proprie truppe
al centro del villaggio assopito
parlò con parole di fiamma
dopo guardò la sua gente
con uno sguardo di malinconia.
 
All’alba del nuovo giorno
ebbe inizio la cruenta battaglia
contro gli orchi e le arpie
contro i trolls veloci e spietati
tutti attratti dalla carneficina.
 
Cadevano come le foglie
i soldati e anche i cavalli
‘ché la confusione era tanta
ed i draghi con il loro fuoco
colpivano ombre alla rinfusa.

 
Dalle feritoie e sui camminatoi
finanche tra i merli del castello
assistevano con trepidazione
le donne, gli anziani e i bambini
pregando i loro dei pagani.
 
Ovunque erano cadaveri e sangue
riversi a tingere i gigli
con la spada e con la balestra
uccideva senza stancarsi
Il sovrano che pareva immortale.
 
Il nemico si diede alla fuga
decimato e oramai sfiancato
e le tenebre che diradavano
mostravano uno sfondo spettrale
di morti e di moribondi.
 
Cenere e piante carbonizzate
fino ai piedi delle colline
tra la eco di agonizzanti lamenti
però adesso l’intero reame
poteva ritornare a respirare la vita.
 
Ma la vittoria fu amara
poiché fra le decine di corpi
per una freccia o forse un artiglio
giaceva sepolta dal fango
persino l’armatura del re.

  N° 5136 - 12 marzo 2024

                                               Il Custode

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