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mercoledì 22 febbraio 2017

UN CORVO DI NOTTE

Questa notte è talmente profonda
che pare volermi inghiottire
e però, tra le sue oscure fauci
io mi confondo e mi sento libero.

Allora io dispiego le mie ali
come falci dipinte a mezz’aria
e posso assaporare durante il volo
il sangue dolce delle tenebre.

Ma è sufficiente un lieve sussurro
in grembo al vento della sera
ad afferrare i miei pensieri astratti
e renderli poltiglia ed ologramma.

Sono le voci della maldicenza
che ancora, a distanza di secoli
insinuano che io sia maledetto
un messaggero di bieca sventura.

Eppure, il mio manto elegante
di nero e lucente velluto
mi rende alquanto orgoglioso
di essere così come io sono.

Una macchia di pece nel cielo
un neo sopra il viso della luna
che ne fa una aristocratica dama
bellissima da guardarla in eterno.

Un corvo…soltanto questo io sono
creatura per nulla maligna
e però vittima dell’ignoranza
di chi invidia la mia solitudine.

  N° 3245 - 22 febbraio 2017

                                              Il Custode

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