Rimango seduto
in disparte
eremita in mezzo alla folla
col capo fra le ginocchia
ascolto le persone cianciare
parole che non hanno senso
risate fastidiose e stridenti
…e io odio quei perdigiorno
io odio chiunque!
Sciamano come
formiche
escono dagli antichi palazzi
si riversano sui marciapiedi
qualcuno mi vede e si ferma
e come io fossi un barbone
mi lancia uno sguardo pietoso
mi scaglia una fottuta moneta
che cade e tintinna ai miei piedi.
Onda di fiume
impetuoso
che passa senza una meta
e mi distrae dai miei pensieri
dai ricordi che mi fanno male
e questa mia rabbia mai sopita
sarà presto la loro condanna
mentre sorseggiano i loro destini
ai tavoli delle vecchie osterie.
E mi desto dal
mio torpore
poiché è arrivato il momento
eremita in mezzo alla folla
nella piazza gremita di gente
io aziono il detonatore
della cintura stretta alla mia vita
un boato e raggiungo la morte
…e li porto tutti insieme a me!
N° 3241 - 5 febbraio 2017
Il Custode
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