Sento i tuoi passi
trascinarsi sinistri
sul parquet della stanza
come tu fossi un serpente
che striscia verso il mio letto.
trascinarsi sinistri
sul parquet della stanza
come tu fossi un serpente
che striscia verso il mio letto.
A volte chiami il mio nome
la tua voce è agghiacciante
il sibilo d'una falena
che pare implorare aiuto
tra le fauci del ragno.
Io non ho paura
seppure tu lo desideri
non sei che una proiezione
della mia mente malata
della perdurante solitudine.
Fasci di luce improvvisi
come se fossero fulmini
in una notte di tregenda
tu le stai provando tutte
ma non mi sai spaventare.
come se fossero fulmini
in una notte di tregenda
tu le stai provando tutte
ma non mi sai spaventare.
D'un tratto scorgo il tuo viso
anche tu finalmente mi vedi
la tua espressione cambia
la spavalderia si affievolisce
e lascia spazio al terrore.
Cerchi una via di fuga
dai ratti sul pavimento
ma inciampi e cadi a terra
adesso che infine comprendi
che io sono il tuo assassino.
N° 5474 - 20 luglio 2025
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento