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martedì 4 luglio 2023

STORIA DI BEATRICE

È mai questa la giustizia
ch’io debba finir la mia vita
quasi fossi indegna creatura
decapitata dalla spada
in mezzo alla folla curiosa?
 
Decenni di pesanti soprusi
da parte del mio genitore
che poiché essere il nobile Cenci
se la cavò con pesanti ammende
ma non conobbe mai la galera.
 
Quante volte io chiesi aiuto
alla clemenza di Sua Santità
di trovarmi alfine un marito
oppure far sì che prendessi i voti
per sfuggire ogni abuso subito.
 


Nel bel mezzo del Rinascimento
io, Lucrezia, la mia gentile matrigna
e finanche i miei esasperati fratelli
decidemmo infine d’uccidere
quel padre violento e depravato.
 
Sicché condannata al patibolo
mi appropinquai incontro al boia
e seduta sulla tavoletta del ceppo
nemmeno m’accorsi della mannaia
che la testa mi staccò di netto.
 
Lo corpo mio s’agitò alcuni istanti
lasciando gli astanti a bocca aperta
poi s’arrestò aggrappato alla morte
e l’anima mia migrò verso la pace
oramai dimentica delle mie sofferenze.

  N° 4971 - 1° luglio 2023

                                          Il Custode

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