Una notte ti
vidi
tra la nebbia del bosco
vento calmo e silente
verso il lago di Ophelia.
Fantasma, o
forse ricordo
di certo antico delirio
bella che persino i folletti
si inchinarono a te.
E ragni, e poi
pipistrelli
dei quali tu eri regina
armata di fedeli guerrieri
sopra il sentiero sconnesso.
Schegge di
luna piena
ad ingentilire il tuo viso
io una notte ti vidi
ed imparai i tuoi occhi.
Sfuggita ad
una bestemmia
alla pira di un dio malvagio
ti seguii, e fui perduto
in un volo di corvi ed oblio.
Ed il cuore
diventò crepaccio
sul fondo giacque il tuo nome
verso il lago di Ophelia
e tu non tornasti mai più.
N° 3316 - 16 agosto 2017
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento