Sento la notte
sussurra brezza e silenzi
scende sopra il mio manto
scheggiato dalla luna piena
dalla polvere lucente delle stelle.
Attendo la
pioggia arrivare
io adoro la sua melodia
io la adulo e la mia voce
si disseta dalla calura
e diventa poema e passione.
Un ramo tra le
fronde
ed io sono invisibile
a vedere la vita passare
lentamente, quanto il dolore
di chi non accetta il destino.
Le falene mi
temono
io rispetto la loro paura
ma ho ancora giorni da spendere
tra i prati e sopra il granaio
a raccontare i miei sogni.
E respiro le
ombre
fantasmi di epoche antiche
il corvo sta sulla lapide
io preferisco la staccionata
alla quale dedicare il mio canto.
Sento la notte
profonda dentro i miei occhi
e vorrei che non finisse
poiché sono fatto di tenebra
e d’amore per la solitudine.
N° 3310 - 3 agosto 2017
Il Custode
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