Io ricordo
ed ancora avevo pensieri
e se fossi stata farfalla
sarei volata distante
ma sono caduta e nel baratro
ho lasciato sangue e respiro.
Interminabile
il percorso verso l’asfalto
intanto i riflessi del sole
mutavano in lieve penombra
quando accarezzavano i vetri
delle finestre del mio palazzo.
Stavo morendo
nel parco verde degli orchi
io mi aggrappavo all’aria
che però non mi reggeva
si frantumava tra le mie unghie
mentre il suolo apriva le fauci.
Buio
non mi rimase niente altro
dei sogni che io, bambina
avevo intrecciato con cura
tra le pareti della mia anima
prima che diventasse ologramma.
N° 3317 - 18 agosto 2017
Il Custode
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