Figlio di Eva
e di Adamo
forse di un colpo di tosse
perduto dall’oscuro universo
durante la notte dei tempi
adesso io torno alla pietra
alle ancestrali lotte tribali.
Navigo indietro
nel tempo
e porterò nel mio viaggio
le armi, la rabbia e l’odio
poiché io nacqui violento
ed un solo, breve rimpianto
di quando fui un sognatore.
Io sono un
misero uomo
che ha speso l’evoluzione
per fare scempio della vita
di ciò che la natura ha creato
e destinato, ahimé, a regredire
mi incammino verso l’oblio.
Ma rientro
nella caverna
dove inventerò ancora il fuoco
combatterò per l’acqua ed il cibo
quello che mi lascio alle spalle
è morto, ed io devo emigrare
ad infettare di me nuove terre.
Infine io mi
volto un istante
e con un groppo alla gola
osservo un mondo bellissimo
che io ho distrutto in un lampo
a causa della mia ignoranza
e della mia maledetta presunzione.
N° 3311 - 5 agosto 2017
Il Custode
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