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giovedì 31 agosto 2017

LA TESTA DENTRO LA NICCHIA

Tu non mi parli più
ed il tuo sguardo
osserva un punto minuscolo
al centro della parete
e chissà che cosa vede?
Ma credo resterà un tuo segreto.

Salgono, gli scarafaggi
in quella alcova nel muro
forse attratti dal sangue
o dalla tua discreta bellezza
corrono intorno al tuo viso
come in balìa del delirio.

Ogni mio lieve bisbiglio
è speso per non svegliarti
per non destare la rabbia
che tu nutri nei miei confronti
ma fu la legge di causa ed effetto
la ragione della tua morte.

Tu non mi sorridi mai
la tua espressione severa
mi provoca un po’ di disagio
ma tornare indietro è impossibile
ed accetto di averti uccisa
d’altronde è stato piacevole.

Un raggio di sole al tramonto
si insinua dalla finestra
pare un bacio di addio
sulla tua pallida fronte
se solo tu lo sentissi
ne rimarresti estasiata.

E canta, una giovane allodola
una struggente litania funebre
la tua testa dentro la nicchia
si inclina verso quel suono
come se volesse ascoltare
quell’ultimo canto d’amore.

  N° 3320 - 31 agosto 2017

                                              Il Custode

martedì 29 agosto 2017

TI LASCERO' QUI

Ti lascerò qui
al calare della sera
e sarai goccia di tenebra
alla deriva nel mare
la eco della solitudine
che racchiudo nella mia tasca.

Seguirti sarebbe bellissimo
troppo per la mia anima
ma ho speso briciole e sogni
mentre ammiravo la luna
sicché, con la vista annebbiata
io ho deciso di scordarti.

Sopra il filo dell’orizzonte
si perde la tua antica fragranza
di amore fatto del nulla
di rabbia diventata tempesta
ed io ti volto le spalle
perché non intendo morire.

Chissà chi sarai all’aurora
e se io ti avrò nei miei occhi?
Amarti sarebbe estasi
troppo per il mio cuore
che esplose in mille frammenti
il giorno in cui ti ho perduta.

  N° 3319 - 29 agosto 2017

                                             Il Custode

martedì 22 agosto 2017

IO FUI

Io fui polvere e fango
poi ancora materia pensante
e ritto sulle mie zampe
calpestai cadaveri e zolle.

Nella fretta di essere uomo
mutai pelle e inventai parola
incurante di suppliche e lacrime
come un dio dal perduto regno.

Sangue rancido nelle mie vene
io che nacqui da una maledizione
seminai vento, infine delirio
la tempesta fu il mio solo raccolto.

Millantai indecorosa grandezza
conquistata con la sopraffazione
poiché io fui quella evoluzione
che mai avrebbe dovuto essere.

  N° 3318 - 21 agosto 2017

                                              Il Custode

venerdì 18 agosto 2017

NEL BARATRO

Io ricordo
ed ancora avevo pensieri
e se fossi stata farfalla
sarei volata distante
ma sono caduta e nel baratro
ho lasciato sangue e respiro.

Interminabile
il percorso verso l’asfalto
intanto i riflessi del sole
mutavano in lieve penombra
quando accarezzavano i vetri
delle finestre del mio palazzo.

Stavo morendo
nel parco verde degli orchi
io mi aggrappavo all’aria
che però non mi reggeva
si frantumava tra le mie unghie
mentre il suolo apriva le fauci.

Buio
non mi rimase niente altro
dei sogni che io, bambina
avevo intrecciato con cura
tra le pareti della mia anima
prima che diventasse ologramma.

  N° 3317 - 18 agosto 2017

                                              Il Custode

mercoledì 16 agosto 2017

UNA NOTTE TI VIDI

Una notte ti vidi
tra la nebbia del bosco
vento calmo e silente
verso il lago di Ophelia.

Fantasma, o forse ricordo
di certo antico delirio
bella che persino i folletti
si inchinarono a te.

E ragni, e poi pipistrelli
dei quali tu eri regina
armata di fedeli guerrieri
sopra il sentiero sconnesso.

Schegge di luna piena
ad ingentilire il tuo viso
io una notte ti vidi
ed imparai i tuoi occhi.

Sfuggita ad una bestemmia
alla pira di un dio malvagio
ti seguii, e fui perduto
in un volo di corvi ed oblio.

Ed il cuore diventò crepaccio
sul fondo giacque il tuo nome
verso il lago di Ophelia
e tu non tornasti mai più.

  N° 3316 - 16 agosto 2017

                                              Il Custode

martedì 15 agosto 2017

AMORE E PER SEMPRE

Ti amo…
pare una frase abusata
però io la penso davvero
e dirla è una conseguenza
un desiderio profondo.

Tu mi ascolti
intanto guardi il mio sguardo
spero ti possa convincere
per comprendere le mie parole
ed il mio bisogno di te.

Un solo attimo
in bilico verso il tuo viso
le mie mani sono affamate
della tua bellissima pelle
delle tue labbra carnose.

Per tutta la vita…
e non è un’esagerazione
ho visto giorni trascorrere
e molte notti di solitudine
e non deve accadere mai più.

Amore e per sempre
adesso che sei dentro l’anima
credimi, o se vuoi uccidimi
d’altronde non ha alcun senso
il tramonto senza di te.

  N° 3315 - 15 agosto 2017

                                              Il Custode

NERA QUANTO LA NOTTE INTERA

Con i miei occhi, io sbircio
un pertugio sopra il terreno
dove avevo visto scivolare
la parte migliore del tuo sorriso
domanderò alla giovane talpa
di riportarlo alla superficie.

Poiché eri macchia di inchiostro
nera quanto la notte intera
io ho rinchiuso il tuo profumo
dentro un otre rubato al vento
ogni tanto lo apro e ti sento
e rammento perché ti ho amata.

Ma chiedo clemenza alla luna
che se mai la marea si alzasse
ti lascerebbe in balìa dell’onda
di un oceano che pare cattivo
mentre invece è soltanto travolto
dalla tua straordinaria bellezza.

Le mie dita percorrono il pertugio
fino a carezzare i tuoi capelli
e mi sembra di sfiorare la seta
di un crepuscolo a picco sul mare
tu sei salsedine, ed eri l’amore
il destino rincorso e perso nei secoli.

  N° 3314 - 15 agosto 2017

                                               Il Custode

sabato 12 agosto 2017

AIDA SENZA SOGNI

Aida senza sogni
né ricordi
diceva antiche stelle
alle falene
da sopra al davanzale
annusò il tramonto
poi spalancò il sorriso
e le sue ali.

E nella fretta di volare
lei scordò
il suo acciarino magico
ma luce intensa
dentro la notte oscura
che la luna dipinse
di argento e di grano
dopo ebbe mille parole
di bellissima poesia
da scrivere agli occhi suoi.

E fu da tanti lustri
e molti pianti
che Aida si ferì
all’arcolaio
sembrava fosse un gioco
di quelli da bambina
ma il cuore sanguinò
infine diventò brina.

Nuvole in fuga
in mezzo al cielo
cavalli di lampo e cotone
spersi nel vento
intanto scese la pioggia
sopra l’ultimo respiro
delle foglie sul lago
e le piume delle sue ali
di quando lei se ne andò
e dimenticò di tornare.

  N° 3313 - 11 agosto 2017

                                              Il Custode

martedì 8 agosto 2017

EMPTA DOLORE DOCET EXPERIENTIA

Me ne sono fatto una ragione
in mezzo ai rovi dell’anima
e le cicatrici sul mio cuore
benché io non abbia compreso
perché mai tu andasti via.

Un bambino ed una vita
da vivere in maniera intensa
tu, la mia esperienza d’amore
pagata con il dolore profondo
che mi ha insegnato il delirio.

E si fottano l’estate e la sera
insieme al canto dei grilli
le teorie dei filosofi e dei ciarlatani
che sono solamente parole
e sangue di ulteriori ferite.

Poiché io divenni tuo padre
come il destino decise
e non fui un semplice seme
invasore dentro una vagina
ed in seguito genitore immemore.

Un bambino ed il declino
del mio bisogno d’amare
dacché la tua morte ha spezzato
quell’incantesimo inutile
che mi rendeva felice.

  N° 3312 - 8 agosto 2017

                                            Il Custode

sabato 5 agosto 2017

TORNO ALLA PIETRA

Figlio di Eva e di Adamo
forse di un colpo di tosse
perduto dall’oscuro universo
durante la notte dei tempi
adesso io torno alla pietra
alle ancestrali lotte tribali.

Navigo indietro nel tempo
e porterò nel mio viaggio
le armi, la rabbia e l’odio
poiché io nacqui violento
ed un solo, breve rimpianto
di quando fui un sognatore.

Io sono un misero uomo
che ha speso l’evoluzione
per fare scempio della vita
di ciò che la natura ha creato
e destinato, ahimé, a regredire
mi incammino verso l’oblio.

Ma rientro nella caverna
dove inventerò ancora il fuoco
combatterò per l’acqua ed il cibo
quello che mi lascio alle spalle
è morto, ed io devo emigrare
ad infettare di me nuove terre.

Infine io mi volto un istante
e con un groppo alla gola
osservo un mondo bellissimo
che io ho distrutto in un lampo
a causa della mia ignoranza
e della mia maledetta presunzione.

  N° 3311 - 5 agosto 2017

                                            Il Custode

giovedì 3 agosto 2017

CANTO DEL MERLO

Sento la notte
sussurra brezza e silenzi
scende sopra il mio manto
scheggiato dalla luna piena
dalla polvere lucente delle stelle.

Attendo la pioggia arrivare
io adoro la sua melodia
io la adulo e la mia voce
si disseta dalla calura
e diventa poema e passione.

Un ramo tra le fronde
ed io sono invisibile
a vedere la vita passare
lentamente, quanto il dolore
di chi non accetta il destino.

Le falene mi temono
io rispetto la loro paura
ma ho ancora giorni da spendere
tra i prati e sopra il granaio
a raccontare i miei sogni.

E respiro le ombre
fantasmi di epoche antiche
il corvo sta sulla lapide
io preferisco la staccionata
alla quale dedicare il mio canto.

Sento la notte
profonda dentro i miei occhi
e vorrei che non finisse
poiché sono fatto di tenebra
e d’amore per la solitudine.

  N° 3310 - 3 agosto 2017

                                            Il Custode

martedì 1 agosto 2017

CENERE

Il fuoco è bellissimo
ed ogni singola fiamma
crepita e danza
dopo divora le pagine
del mio antico diario
i miei ricordi, i silenzi
e l’intera mia vita.

Ho il solo rimpianto
di non avere imparato
quale amore tu fosti
mentre la tua fotografia
adesso arde nel fuoco
io la osservo e mi sento
come se ti avessi uccisa.

E diventa cenere
tutto ciò che lasciasti
il mio cuore, il pensiero
frammenti di inutili sogni
che io ti dedicai
in un istante di estasi
in un momento di follia.

  n° 3309 - 1 agosto 2017

                                            Il Custode