La magia del
temporale…
e l’acqua scesa dai monti
ha scosso la terra ed i fiori
io quasi avevo scordato
il tuo corpo sotto la quercia
sepolto con estremo garbo.
Un sussurro
sovrasta il tuono
di parole che non si formano
ed io domando alla luna piena
che mi guida lungo il sentiero
mentre annuso il profumo di viola
e calpesto innocenti formiche.
Cosa sarà
stato dei tuoi resti
durante questa notte bellissima?
Notte di tregenda e di vento
che scuote le cime degli alberi
e li avvolge nel gelo d’inverno
li percuote con la pioggia battente.
Vicino alla
casa del nibbio
ecco dove io ti ho seppellita
e però adesso il tuo giaciglio
non è altro che umido fango
il mio sguardo fa breccia nel buio
i tuoi resti scivolano a valle.
Io sono
tremendamente deluso
nel vedere che nulla è rimasto
ho scavato e sputato sudore
la mia fatica è andata sprecata
e dovrò attendere il nuovo giorno
prima di tornare a cercarti.
Nei pressi
della palude ghiacciata
ecco dove tu ti sei arenata
sotto il sole e con molta pazienza
quella avuta nel farti a pezzi
recupererò ogni tuo frammento
e lo riporterò alla sua dimora.
N° 3056 - 6 dicembre 2015
Il Custode
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