Mi stavi vicino
ed io non ti vedevo
ma percepivo il tuo profumo
impigliarsi alla mia pelle.
ed io non ti vedevo
ma percepivo il tuo profumo
impigliarsi alla mia pelle.
Sentivo tutto il peso
di una fottuta ricorrenza
la tua nascita, la tua morte
un macigno che mi schiacciava.
Imprecavo ai demoni
maledicevo gli angeli
non sapevo chi ti volle a sé
ma io odiavo tutti a prescindere.
Avevo visto piangere il sole
e la luna disperarsi in un canto
e d'improvviso mi domandai
come poteva essere freddo in agosto.
e la luna disperarsi in un canto
e d'improvviso mi domandai
come poteva essere freddo in agosto.
Allora presi un foglio di carta
e là disegnai il tuo sorriso
poi lo rinchiusi in un quaderno
oramai ingiallito come il mio cuore.
Sono passati secoli ed eoni
sopra i miei occhi, nella mia anima
ogni tanto ti leggo una favola
e non importa se non puoi ascoltarla.
N° 5425 - 6 giugno 2025
Il Custode
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