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martedì 3 giugno 2025

HIBAKUSHA

Noi che fummo dei non-morti
per le strade buie e annerite 
di Hiroshima e di Nagasaki
con la pelle arsa che dai nostri corpi
scivolava come un abito smesso. 

Vili ed infami, gli americani
i quali svolsero il compitino 
e spazzarono via uomini e piante 
con la forza di molte fornaci 
che ogni cosa ridusse in cenere.

Il ragazzino è l'uomo grasso 
ed un'estate che parve l'inferno 
un lampo a mezz'aria e fu l'apocalisse 
che molti svanirono in un breve secondo
noi sopravvivemmo e non capimmo perché. 
Non c'era più vita, nemmeno morte
soltanto silenzio e un paesaggio spettrale 
dopo che Enola Gay e il gemello Bockscar
sganciarono il loro macabro carico
poi fuggirono via come codardi. 

Resta il ricordo di una giornata ordinaria
la scuola, gli uffici ed il discreto traffico
di chi venne condannato dalle radiazioni 
e l'umiliazione di vedere i colpevoli 
considerati eroi nella loro Patria.

  N° 5421 - 3 giugno 2025

                                   Il Custode 

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