Specchio limpido e puro
chiaro frammento di vita
placenta e onda, e marea
tu sei l’origine di ogni cosa.
Mi inchino alla tua vastità
giacché uomo, io chiedo venia
nato debole e senza inibizioni
io distruggo ciò che creasti.
Lontano, all’orizzonte del mare
fino ai ruscelli sorti dai monti
la tua melodia mi ripara l’anima
e mi canta, e mi regala la pace.
Fra le mie mani, o Aqua Mater
e dopo ancora sulle mie labbra
adesso parte dell’intera natura
io ti venero e mi vesto di te.
chiaro frammento di vita
placenta e onda, e marea
tu sei l’origine di ogni cosa.
giacché uomo, io chiedo venia
nato debole e senza inibizioni
io distruggo ciò che creasti.
fino ai ruscelli sorti dai monti
la tua melodia mi ripara l’anima
e mi canta, e mi regala la pace.
e dopo ancora sulle mie labbra
adesso parte dell’intera natura
io ti venero e mi vesto di te.
N° 5194 - 29 maggio 2024
Il Custode