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martedì 30 aprile 2024

UNO DEGLI ULTIMI

Si avvicinò alle sbarre
e guardo al di là della gabbia
dove attraverso la fitta nebbia
ombre muovevano lentamente
alla rinfusa, senza una meta
forse senza nemmeno la vita.
 
Aveva il fucile carico
ma sperava che non servisse
sicché tacque per tutto il tempo
affinché quegli strani esseri
non si accorgessero di lui
accovacciato nel cimitero.
 
Maledetta la sua solitudine
gli aveva portato ogni cosa
adesso era uno degli ultimi
e la sua mente alla deriva
aveva perduto il raziocinio
trascinandolo nell’incubo.
 


Gli parve di sentire un frastuono
di vedere le difese crollare
e le persone, prese dal panico
fuggire ovunque esse poterono
cadde battendo la testa
e piombò in fondo alle tenebre.
 
Chissà quanto tempo trascorse
prima del suo risveglio
le figure che gli si avvicinavano
puzzavano di cane morto
la salvezza era lì a due passi
giusto all’interno della sua gabbia.
 
Si avvicinò alle sbarre
convinto di avere trovato riparo
all’interno del suo rifugio
dopo si voltò alle sue spalle
fu così si accorse che, in realtà
egli ne era rimasto all’esterno.

  N° 5172 - 30 aprile 2024

                                            Il Custode

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