Ricordo un’estate antica
là, sulla sabbia di Chioggia
ed il sole che pareva pigro
stirava i suoi raggi nel cielo.
Non eri qualcuna da vivere
ed io non rammento il tuo nome
ma i tuoi seni erano morbidi
il tuo viso era un’onda di mare.
Vent’anni…e quante speranze
che il tempo si poteva sprecare
noi si guardava all’orizzonte
e c’era la luna e moltissime stelle.
Passavano i granchi insolenti
ad osservarci durante l’amplesso
alcuni scuotevano la testa
dopo fuggivano via scandalizzati.
Erano anni in cui la vita era bella
e le tristezze destinate a svanire
là, nella piazza di Padova
tu non c’eri ed io non ti pensavo.
Ma chissà adesso tu dove sei
lontana quanto il destino ha deciso
ma quando ripenso a quei giorni
li penso come fossero stati magia.
là, sulla sabbia di Chioggia
ed il sole che pareva pigro
stirava i suoi raggi nel cielo.
ed io non rammento il tuo nome
ma i tuoi seni erano morbidi
il tuo viso era un’onda di mare.
che il tempo si poteva sprecare
noi si guardava all’orizzonte
e c’era la luna e moltissime stelle.
ad osservarci durante l’amplesso
alcuni scuotevano la testa
dopo fuggivano via scandalizzati.
e le tristezze destinate a svanire
là, nella piazza di Padova
tu non c’eri ed io non ti pensavo.
lontana quanto il destino ha deciso
ma quando ripenso a quei giorni
li penso come fossero stati magia.
N° 5164 - 20 aprile 2024
Il Custode
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