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venerdì 28 aprile 2017

TI AMERO'...

Ti amerò
e sconvolto dal tuo profumo
dal tuo sangue, sublime nettare
io avrò pensieri osceni
desideri troppo a lungo repressi
sopra la patina del tuo bel viso
e la vita, persino la morte
senza di te perderanno valore.

Una sola notte
ma di intense e appaganti bugie
il futuro non ci appartiene
o forse, in realtà, non esiste
sicché io ti prendo e ti supplico
di accantonare i tuoi sospiri
ti serviranno per il vero amore
quello che io nemmeno conosco.

  N° 3270 - 27 aprile 2017

                                          Il Custode

sabato 22 aprile 2017

MI PENTO DI ESSERE UN DIO

Mi pento di essere un Dio
un regista miope e arrogante
che dirige il destino del mondo
con il piglio di un aguzzino.

E rinnego la Chiesa edificata
giusto al centro di Roma
dove i maiali si ingrassano
con gli oboli carpiti agli stolti.

In un impeto di megalomania
ho inventato un paradiso fittizio
dove rinchiudere a chi ho dato vita
per infliggergli punizioni esemplari.

Ma, ahimé, ho commesso un errore
per supponenza o forse ingenuità
adesso non posso più porvi rimedio
sicché mi pento del mio creato.

  N° 3269 - 21 aprile 2017

                                         Il Custode

lunedì 17 aprile 2017

I RESTI DEL TUO AMORE

Ne sento ancora l’odore
persistente, persino sgradevole
e giunge dalla mia anima
dagli spifferi dei miei ricordi.

Le immagini cadono a pioggia
e danno un senso ai miei pensieri
di quando io ti pensavo
come tu fossi l’ultimo approdo.

Il mio respiro insegue il cielo
e laddove io ti lasciai cadere
si alza ed assume la forma
di ciò che fu la tua bellezza.

Stalagmiti e vetri infranti
questo fu il mio cammino
a piedi scalzi sulla solitudine
incespicavo sopra il mio sangue.

Adesso sento davvero freddo
quasi fosse iniziato l’inverno
ma tiro un sospiro di sollievo
perché non è che il gelo dell’addio.

Fai la strada che devi fare
io il silenzio che desidero
nelle tasche ho le tue parole
e negli occhi la tua inconsistenza.

Tu mi hai strappato la vita
e però, distratta come ogni volta
hai dimenticato nella mia mente
i resti maleodoranti del tuo amore.

  N° 3268 - 17 aprile 2017

                                           Il Custode

domenica 16 aprile 2017

LA VEDOVA

Il nero e la notte
dove la vedova avanza
e la luna si scansa
per lasciarle la scena
mentre cantano, i corvi
parole di oscena bellezza
verso i suoi seni pallidi
sotto il vestito scuro.

Sguardo sperso ed altero
al filo dell’orizzonte
laddove il mare borbotta
laddove rimbrotta i delfini
la vedova non ha pensieri
li ha lasciati in un canto
sopra i resti di un uomo
alcolizzato e violento.

Esplode sopra gli scogli
ogni goccia di sangue
dal cuore arido e spento
stretto nella sua mano
i granchi ingordi e festanti
apprezzano e si dissetano
del nettare rosso e salato
che dispensa loro la vedova.

Il nero e l’oblio
la litania delle onde
mentre la vedova siede
ad una spanna dalla risacca
gli occhi non hanno lacrime
ma una dolcezza infinita
quella di chi non ha incubi
soltanto la pace nell’anima.

  N° 3267 - 16 aprile 2017

                                          Il Custode

sabato 15 aprile 2017

LACRIMA DI TRAMONTO

Il tuo nome poetico
era già scritto nel cielo
al pari della tua bellezza
che raccontata dalla sciamano
pareva un’antica leggenda
adesso realtà e meraviglia.

Dacché annusai il tuo profumo
lungo il sentiero del puma
il mio cuore, benché forte quercia
diventò tumulto improvviso
quanto la carica di mille bisonti
lanciati verso la prateria.

Si narra che fu il crepuscolo
sotto una pioggia sottile
allorché tu giungesti a me
sul dorso del sole calante
adesso io ti amo, amore
quanto amo la brezza sui fiori.

Stringimi al tuo seno morbido
come fossi un esausto guerriero
Lacrima di tramonto scarlatto
oltre i teepees del villaggio
ed io offrirò i miei baci
ai tuoi capelli di manto di corvo.

Alle spalle della danza dei lupi
il mio sguardo sopra il tuo viso
sarà estasi e sarà adorazione
il riposo dopo il giorno di caccia
noi due, amore, sotto la luna buona
ed il resto è qualcosa di astratto.

  N° 3266 - 15 aprile 2017

                                           Il Custode

venerdì 14 aprile 2017

UN MISSIONARIO

Io ho creduto
e con la croce e la Bibbia
ho attraversato l’Africa nera
ho subito riti tribali
e la sete, poi ancora miseria
ogni cosa in virtù del tuo nome.

Ma ho visto la disperazione
la morte di troppi bambini
e raccontare la tua parola
si è rivelata un’utopia
poiché il tuo paradiso distante
non fu di conforto alla dipartita.

Qual è la tua menzogna?
Quanto il disprezzo nell’animo?
Io so di commettere peccato
e chiedo venia per la mia eresia
ma, ahimé, la mia convinzione
è che tu non sei una buona persona.

E biasimo la mia cecità
questa mia incrollabile fede
per la quale io ho giustificato
l’egoismo della tua assenza
mentre tra le capanne della missione
si consumavano stragi ed abusi.

In quale anfratto del tuo cielo
tu, codardo, ti nascondesti?
Eppure tu fosti il mio compito
la redenzione da rivelare ai selvaggi
io, con la croce ed il saio di sangue
e la mia sconfinata stupidità.

  N° 3265 - 14 aprile 2017

                                           Il Custode

mercoledì 12 aprile 2017

QUELL'AMORE INGRATO

Non lasciare che finisca
quell’amore assai ingrato
che la luna raccontò
ad un gatto della notte.

Ed il gatto lo raccolse
con dolcezza tra le labbra
e lo lasciò sullo zerbino
di una strega solitaria.

E la strega, diffidente e triste
pensò fosse un incantesimo
e mescolandolo alle lacrime
ne fece una pozione di sangue.

Ma la pozione, in un’ampolla
come frammento di rubino
scintillò dentro le tenebre
ed attrasse una gazza brigante.

La gazza scese e rubò l’ampolla
poi scomparve in mezzo al cielo
ma quel peso era eccessivo
sicché il carico le cadde.

E le cadde dentro la tasca
di un poeta di passaggio
che assetato per i troppi pensieri
bevve e perse la sua anima.

E per ritrovare l’anima
attraversò il lago e il bosco
in mezzo ai rovi e tra le spine
dove il buio era più fitto.

Nel buio, una sola luce
giungeva dalla casa della strega
ed egli si vestì da demone
per sedurre quella donna.

Ma quella donna era bella
quanto un dipinto in decadenza
e lo intrappolò dentro gli occhi
nel suo letto di mandragore.

Dentro il letto fino all’alba
gocce di estasi e di libido
poi la strega afferrò il pugnale
e lo spinse nel suo petto.

Dal petto si alzò una litania
ed un dolore che fu nebbia
e che la luna raccontò
ad un gatto della notte.

Non lasciare che finisca
quell’amore assai ingrato
l’amore che tu mi hai promesso
e mi ha stritolato il cuore…

  N° 3264 - 12 aprile 2017

                                           Il Custode

sabato 8 aprile 2017

ENTRA

Il mio cuore è accogliente
quanto il vento d’inverno
tu entra e dammi la prova
dei tuoi racconti d’amore.

Io ti leggo timore e ricordi
sopra le pieghe del viso
mentre il mio sguardo di fiamma
brucia sui tuoi dolci capezzoli.

Serpi di profonda passione
strisciano in te, le mie dita
sul ventre che adesso sussulta
mentre ti mordi le labbra.

Sento il tuo pube eccitante
che s’avvolge al mio desiderio
e inghiotte l’arma mortale
che io ho sfoderato per te.

E sanguino di sangue candido
e che tu sembri gradire
guardarti travolta dall’estasi
mi rammenta l’inferno distante.

Ma la mia vita è ospitale
quanto una tempesta di sabbia
tu entra e, se lo vuoi, fermati
fino alla fine dei tempi.

  N° 3263 - 8 aprile 2017

                                        Il Custode

venerdì 7 aprile 2017

L'EMPATIA DELLA LUNA

Lei sembra essere gelida
eppure conosce i miei sogni
sicché, con i suoi occhi
così limpidi ed introspettivi
scandaglia la mia anima
alla ricerca dei miei timori.

Io, come se fossi una foglia
siedo sul dorso del vento
e mi dirigo verso la notte
per poterla incontrare ancora
poiché quando io non la vedo
il mio cuore prende a lacrimare.

Aspetto…e resto in silenzio
che lei catturi l’intero cielo
e non serve alcuna parola
perché lei mi legge la mente
lei sembra essere altera
eppure allevia i miei dolori.

Bellissima, questo è assodato
contesa dai gatti e dai lupi
lei risplende dentro le tenebre
e profuma di intensa poesia
e mi guarda con il suo sguardo
di amore mai provato prima.

Io, come fossi un moribondo
tendo la mano al suo viso
lei sembra essere distante
eppure arrossisce al mio ardire
e mi accoglie dentro il suo grembo
dove io potrei anche morire.

  N° 3262 - 6 aprile 2017

                                         Il Custode

martedì 4 aprile 2017

IN UN DELIRIO DI SANGUE

Ho ancora bisogno di te
della tua pelle morbida
nella quale affonda il coltello
in un delirio di sangue.

Apoteosi dell’odio
frattanto che il mio riflesso
riflette dentro i tuoi occhi
e rivela la mia natura malvagia.

La eco di uno stupido amore
di un’estasi a buon mercato
che mi ha illuso e poi deluso
ed ora diventa poltiglia.

Ma sei ancora desiderabile
pur con lo sguardo distante
lontano, oltre l’orizzonte
al sicuro dalla mia furia.

Il tuo nome è una cicatrice
un graffio felino profondo
e la materia gialla e velenosa
ha infettato anima e ragione.

Perché non dici altre parole?
Perché non mi maledici?
Ti giuro che avrai il mio perdono
e la mia rabbia sulle tue carni.

Il buio senza la luna
senza una sola, misera stella
io ti guardo…e sei bellissima
in un delirio di sangue.

  N° 3261 - 4 aprile 2017

                                         Il Custode