I nostri sorrisi furono lupi
che muovevano nella tormenta
ma distratti da una luna di latta
guardammo il cielo assai a lungo
ed infine scordammo di vivere.
E si alzava il vento dal Nord
portava in sé un antico lamento
te lo dissi come fosse una nenia
dopo lo scrissi sulle tue labbra
con il sangue rubato ad un alce.
<<O amore, mi manchi più che sai
più di quello che tu da me saprai…>>
ma l’inchiostro si era perso nel caffè
allora tenni mio quel pensiero
tu mi guardavi e leggevi ogni parola.
Sedevamo nudi, durante la notte
sulla veranda, col freddo intenso
là noi inventavamo un nome
ad ogni striatura di luce e di ombra
che percorreva l’aurora boreale.
…E qualcuno, a distanza di anni
vide ancora i tuoi occhi melanconici
accoccolati all’interno dei miei occhi
penso mi domandarono il tuo nome
in quel momento io ritrovai il mio silenzio.
<<O amore, mi manchi più che sai
più di quello che da me sapesti mai…>>
ed io la canticchio come un mantra
mentre siedo nudo, durante la notte
sulla veranda, col freddo intenso.
che muovevano nella tormenta
ma distratti da una luna di latta
guardammo il cielo assai a lungo
ed infine scordammo di vivere.
portava in sé un antico lamento
te lo dissi come fosse una nenia
dopo lo scrissi sulle tue labbra
con il sangue rubato ad un alce.
più di quello che tu da me saprai…>>
ma l’inchiostro si era perso nel caffè
allora tenni mio quel pensiero
tu mi guardavi e leggevi ogni parola.
sulla veranda, col freddo intenso
là noi inventavamo un nome
ad ogni striatura di luce e di ombra
che percorreva l’aurora boreale.
vide ancora i tuoi occhi melanconici
accoccolati all’interno dei miei occhi
penso mi domandarono il tuo nome
in quel momento io ritrovai il mio silenzio.
più di quello che da me sapesti mai…>>
ed io la canticchio come un mantra
mentre siedo nudo, durante la notte
sulla veranda, col freddo intenso.
N° 4266 - 18 novembre 2020
Il Custode
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