Tra i merli
del castello
osservo la vallata
tu avanzi come belva
della carne mia affamata
ma queste mura
mi daranno protezione
il mio coraggio
fermerà la tua invasione.
Sei giunto da
lontano
feroce condottiero
ad assediare il regno
in sella al tuo destriero
i miei tesori
non saranno il tuo bottino
tu, saraceno
hai pochi giorni nel destino.
E mentre con
le scale
tu scali le mie mura
tu bruci con la pece
nel tuo sguardo v’è paura
il dio straniero
al quale tu ti sei affidato
coglierà presto
il corpo tuo carbonizzato.
Tra i merli
del castello
osservo la vallata
di fiamme e di cadaveri
adesso è seminata
ma io esulto
alla tua fuga indecorosa
sarà una notte
da dedicare alla mia sposa.
N° 1645 - 16 ottobre 2009
Il Custode
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