Vivono dentro
le tenebre
simili a predatori notturni
e li riconosci dal lezzo
di anime in putrefazione
ma quando è oramai tardi
ed il pasto già consumato.
A volte indossano
la tonaca
hanno il crocifisso sul petto
altre ancora il sorriso gentile
che pare una pioggia di stelle
e però è il principio della fine
il viaggio sul battello di Caronte.
Scelgono con
molta cura
vittime facili da circuire
adolescenti che non hanno futuro
o con un passato da cancellare
congrega di orchi senza pietà
mostri famelici e ripugnanti.
Ma la luna li
odia
e non sopporta lo stridore
di quel sospiro maleodorante
che sibila dalle loro parole
parole soavi come tagliole
parlate per condurre alla morte.
Nell’antro, i
miseri resti
delle creature da loro martoriate
mentre echeggia nell’aria
il sermone di avvocati senza scrupoli
ignobili servi di quei potenti
i cui crimini non avranno espiazione.
N° 3322 - 5 settembre 2017
Il Custode
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