…E ti promisi un amore
che ti recò umiliazioni
dopo ferite profonde
nel nucleo della tua anima.
E di notte,
alla notte
io raccontai il tuo sangue
infine la surreale menzogna
del mio bisogno di te.
E però tu mi
seguisti
nella mia mente intricata
trovando di me il silenzio
ed ancora percosse e delirio.
Il lampo di un
uragano
si abbatté sopra il tuo viso
bellissimo e facile preda
delle mie mani violente.
Nel buio che
uccise la luce
io convinsi la tua ombra
a dimorare ai miei occhi
quale ultimo sogno spezzato.
Tu, passione
fatta di cenere
che il vento recò all’oblio
io vomitai il tuo respiro
poiché mi credetti il tuo dio.
N° 3326 - 29 settembre 2017
Il Custode