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venerdì 29 settembre 2017

SURREALE

E ti promisi un amore
che ti recò umiliazioni
dopo ferite profonde
nel nucleo della tua anima.

E di notte, alla notte
io raccontai il tuo sangue
infine la surreale menzogna
del mio bisogno di te.

E però tu mi seguisti
nella mia mente intricata
trovando di me il silenzio
ed ancora percosse e delirio.

Il lampo di un uragano
si abbatté sopra il tuo viso
bellissimo e facile preda
delle mie mani violente.

Nel buio che uccise la luce
io convinsi la tua ombra
a dimorare ai miei occhi
quale ultimo sogno spezzato.

Tu, passione fatta di cenere
che il vento recò all’oblio
io vomitai il tuo respiro
poiché mi credetti il tuo dio.

  N° 3326  - 29 settembre 2017

                                                     Il Custode

mercoledì 27 settembre 2017

MACAIA

Tu fosti un antico amore
quando eravamo ancora bambini
e per le vie della città
la macaia ci troncava il respiro
eppure avevamo mille pensieri
da gridare verso le cancellate.

Nel frattempo tu mi stringevi
quando, giù, dall’alessandrino
arrivarono tribù di mandrogni
forse sinti, oppure saraceni
e si fermarono al campo nomadi
mentre noi ne avevamo paura.

Dal mare di gabbiani e riflessi
si avanzava l’aria rovente
fu per questo che sopra la sabbia
si posarono i nostri vestiti
il sesso noi lo pensammo a lungo
ma farlo fu una magia improvvisata.

I vecchi marinai, sulle banchine
intrecciavano le reti da pesca
mugugnavano in dialetto stretto
ma sorridevano de nostri visi
fatti di sogni ed ingenua speranza
da raccontare agli spifferi d’aria.

Odore bellissimo di menta e limone
dai giardini della Genova borghese
e crose ripide da salire di corsa
per dimostrare chissà che cosa
forse che tu fosti un primo amore
ma io ricordo a malapena il tuo nome.

  N° 3325 - 27 settembre 2017

                                                   Il Custode

martedì 19 settembre 2017

SONO FASCISTA

Io non ti temo
ma odio la tua ipocrisia
tu, comunista ed infame
liberticida del mio pensiero.

Il passato che io rappresento
pare la fine del tuo futuro
della fasulla democrazia
che inventi per arricchirti.

Sicché tu mi osteggi
e dileggi la mia apologia
infangando quegli anni lontani
che tu nemmeno hai conosciuto.

Ma chiudi gli occhi ed il cuore
sulle molteplici carneficine
commesse dai tuoi predecessori
sotto l’egida della falce e del martello.

Sono fascista e con orgoglio
legato con forza alla mia patria
che tu consegni alla mercé
di invasori mori e selvaggi.

Puoi disprezzare la mia ideologia
e come già facesti in passato
contrastarla con armi e galera
e magistrati a te compiacenti.

E però non fermerai il declino
del mondo effimero che hai creato
tu, ignobile e demagogo
per una questione di convenienza.

  N° 3324 - 19 settembre 2017

                                                     Il Custode

martedì 12 settembre 2017

MI CHIAMASTI AMORE

Lo sussurrò il vento
in una notte tranquilla
eppure io non lo credevo
che egli parlasse di me
sicché tesi l’orecchio
ed il vento allora tacque.

Una signora fra le onde
la luna all’orizzonte
che si lasciava adulare
dalle placide onde del mare
lei sapeva le tue parole
ma non le rivelò mai.

Io rimasi in attesa
tra i granelli della salsedine
oltre la sabbia, i cespugli
danzavano per la primavera
intanto i granchi osservavano
con aria di compatimento.

Chissà cosa è stato di te?
Io provai a domandarlo
al vagito del primo silenzio
insinuatosi nella mia anima
quando tu mi chiamasti amore
…e fu un istante bellissimo.

  N° 3323 - 12 settembre 2017

                                                    Il Custode

lunedì 11 settembre 2017

L'ASSEDIO

Tra i merli del castello
osservo la vallata
tu avanzi come belva
della carne mia affamata
ma queste mura
mi daranno protezione
il mio coraggio
fermerà la tua invasione.

Sei giunto da lontano
feroce condottiero
ad assediare il regno
in sella al tuo destriero
i miei tesori
non saranno il tuo bottino
tu, saraceno
hai pochi giorni nel destino.

E mentre con le scale
tu scali le mie mura
tu bruci con la pece
nel tuo sguardo v’è paura
il dio straniero
al quale tu ti sei affidato
coglierà presto
il corpo tuo carbonizzato.

Tra i merli del castello
osservo la vallata
di fiamme e di cadaveri
adesso è seminata
ma io esulto
alla tua fuga indecorosa
sarà una notte
da dedicare alla mia sposa.

  N° 1645 - 16 ottobre 2009

                                                 Il Custode

martedì 5 settembre 2017

LA CONGREGA DEGLI ORCHI

Vivono dentro le tenebre
simili a predatori notturni
e li riconosci dal lezzo
di anime in putrefazione
ma quando è oramai tardi
ed il pasto già consumato.

A volte indossano la tonaca
hanno il crocifisso sul petto
altre ancora il sorriso gentile
che pare una pioggia di stelle
e però è il principio della fine
il viaggio sul battello di Caronte.

Scelgono con molta cura
vittime facili da circuire
adolescenti che non hanno futuro
o con un passato da cancellare
congrega di orchi senza pietà
mostri famelici e ripugnanti.



Ma la luna li odia
e non sopporta lo stridore
di quel sospiro maleodorante
che sibila dalle loro parole
parole soavi come tagliole
parlate per condurre alla morte.

Nell’antro, i miseri resti
delle creature da loro martoriate
mentre echeggia nell’aria
il sermone di avvocati senza scrupoli
ignobili servi di quei potenti
i cui crimini non avranno espiazione.

  N° 3322 - 5 settembre 2017

                                                   Il Custode

domenica 3 settembre 2017

LA PRESIDENTESSA

Lei odia l’Italia intera
il paese che dovrebbe servire
indossa il velo, impara il Corano
affascinata dai precetti dell’islam.

Terza carica dello Stato
la signora si indigna e lacrima
e lancia strali ed invettive
contro chi offende i poveri esuli.

L’ironia non le si addice
sicché minaccia di ritorsione
coloro che ardiscono insultarla
a non riconoscere il suo potere.

Lei discrimina i suoi cittadini
e con l’arma della demagogia
tacita ed accusa di populismo
chiunque provi a contraddirla.

Ha abbandonato tra le macerie
la gente della sua stessa terra
per dare una tetto ed accoglienza
a fasulli profughi giunti a delinquere.

Priva di scrupoli e di morale
lei è l’emblema dell’Italia corrotta
di quella spartita in maniera equa
dal Governo, dalla Chiesa e la mafia.

La signora osa denigrare il Fascismo
lei che discrimina i suoi connazionali
però chiamatela con il suo nome
poiché lei è la Presidentessa!

  N° 3321 - 3 settembre 2017

                                                    Il Custode