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venerdì 12 maggio 2017

L'ETERNO AMORE

Ero attratto dai tuoi silenzi
e li ascoltavo ogni volta
sebbene piuttosto glaciali
io vi immaginavo sempre
le parole che volevo sentire.

Cicatrici della tua bellezza
si aprono e non guariscono
proprio in fondo ai miei occhi
io li chiudo ma fanno male
poiché solo allora ti vedo.

Ero succube del tuo dolore
mi rammentava l’oblio
quello percorso d’un fiato
ma che poi, a malincuore
ho abbandonato in un canto.

Mi ricordo che tu eri vento
io la eco di un lamento antico
e distratto dalla luna nascente
ti seguii sopra il tuo sentiero
di capricci e deliri agonizzanti.

Ero plagiato dal tuo odio
e lo conservai dentro il taschino
alcune volte vi intinsi le dita
a cercare ciò che fu il tuo profumo
mescolato alle gocce di sangue.

Ma se io ti lasciai morire
fu perché mi mancavi davvero
e non potevo offrirti la vita
né giurarti quell’eterno amore
che tu non avresti compreso.

  N° 3272 - 12 maggio 2017

                                           Il Custode

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