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sabato 4 ottobre 2025

RESPIRO

Respiro 
lo faccio con parsimonia 
giacché l'aria è veleno
i sogni maleodoranti disillusioni. 

Le mie radici
seccano e si rattrappiscono 
poiché non c'è più acqua 
che riesca a dissetarle. 

Si spenge il sole
il cielo diventa plumbeo
i pochi e testardi gabbiani
stanno al vento sopra le bitte.
I miei polmoni
sono otri dalle molte perdite
e tutto ciò che io respiro 
fuoriesce e si perde fra i monti.

Sono mortificato 
per avere sprecato i miei anni
a rincorrere delle utopie 
che non avevano alcun profumo. 

Comunque respiro
non so per quanto tempo ancora
se la clessidra presto si frantumerà 
lo vorrà il destino, o forse il mio dolore.

  N° 5557 - 4 ottobre 2025 

                                     Il Custode 

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