Io adoro questa notte
di stelle impiccate al soffitto
la luna le chiama a gran voce
ma esse stanno agonizzando.
Amo la carezza gelida
che sale sulla prima nuvola
implode dopo tramuta in brina
che ricopre l’intera pianura.
Sparsi sulla nuda vallata
cadaveri di lepri e di marmotte
che persino i fottuti cacciatori
paiono affranti da quella mattanza.
Arriverà il dio dell’inverno
tra le case degli esseri umani
ed insegnerà loro la morte
ed il perché non è giusto ammazzare.
Io bevo ancora un sorso di vino
forte e corposo quanto il dolore
nella mia cucina ospito mille falene
che non indossano abiti molto pesanti.
Fino a che all’angolo delle montagne
si affaccerà un principio di aurora
io a malincuore saluterò le tenebre
ma sarà un lampo e torneranno ancora.
di stelle impiccate al soffitto
la luna le chiama a gran voce
ma esse stanno agonizzando.
che sale sulla prima nuvola
implode dopo tramuta in brina
che ricopre l’intera pianura.
cadaveri di lepri e di marmotte
che persino i fottuti cacciatori
paiono affranti da quella mattanza.
tra le case degli esseri umani
ed insegnerà loro la morte
ed il perché non è giusto ammazzare.
forte e corposo quanto il dolore
nella mia cucina ospito mille falene
che non indossano abiti molto pesanti.
si affaccerà un principio di aurora
io a malincuore saluterò le tenebre
ma sarà un lampo e torneranno ancora.
N° 5074 - 14 novembre 2023
Il Custode
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