Quell’amore
che tu fosti
non ha alcuna importanza
adesso che stai vomitando
sangue e confusi pensieri
e quelle tue labbra violacee
sono petali oramai putrefatti.
Il mio odio è
profondo
la mia anima un’antica voragine
che accoglie il rantolio
della vita che stai abbandonando
che io calpesto sotto le scarpe
fino a farne un’insulsa poltiglia.
Io ricordo
qualsiasi parola
che tu hai detto per umiliarmi
probabilmente le pensi ancora
quelle tue frasi al veleno
ma se soltanto tu le avessi taciute
avresti ancora una vita da spendere.
Ma rimpiango
di averti voluta
e di averti dedicato i miei giorni
però adesso osservo i tuoi occhi
sperduti in fondo all’oblio
resi ciechi come astri vuoti
ed estirpati per una vendetta.
N° 3349 - 16 marzo 2018
Il Custode
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