Ti cercherò
senza stancarmi
sopra quel campo di battaglia
che si rivelò il nostro amore
ed infine mi quieterò
dentro i tuoi occhi rapaci
di filtri magici e riti satanici.
Con le vene
gonfie di lacrime
ognuna figlia dell’onda
ti cercherò sulla riva del lago
dove tu leggi ancora le rune
dopo le racconti ai tuoi demoni
i soli che ti sanno capire.
Chiusa nel
buio della tua cripta
tu evochi dalle inferriate
il vento che scuote gli alberi
poi si posa sui tuoi lievi capelli
ti cercherò in quella tempesta
che scatenasti per dirmi addio.
Una luna, una
luna soltanto
ti cercherò dentro il suo raggio
nel punto in cui il grano si inchina
sotto il peso dei tuoi anfibi
tu fosti strega, io il tuo giullare
però il mio sangue non ti bastò.
Tra le micosi
delle mie unghie
un frammento della pergamena
che recava scritto il tuo nome
ti cercherò sulle braci ardenti
della pira sulla quale bruciasti
proprio mentre io ti baciavo.
Ho una bussola
e cento sentieri
dove morire distante da te
io scelgo quello che mi condurrà
verso un posto di docili tenebre
ti ho perduta, però non ricordo
ma ti cercherò in un’altra vita.
N° 3351 - 19 marzo 2018
Il Custode
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