Le spighe e il
silenzio
infine un vento leggero
e nell’aria il profumo
dei tuoi capelli bellissimi.
Fragranza di
vaniglia e di rosa
sopra il tuo splendido viso
che mi mandava in confusione
offuscava l’intero paesaggio.
E passavano le
automobili
che sollevavano polvere
agli argini della pianura
al centro dei nostri sguardi.
Noi,
inchiostro dentro i colori
dell’erba nei pressi del lago
e nella brezza di aprile
la eco dei nostri pensieri.
Coleotteri e
loquaci cicale
quasi una serenata gotica
ma come è potuto accadere
che noi diventammo distanti?
Adesso io ti
rimpiango
come rimpiango quei giorni
trascorsi nella tua stanza
col mondo che bisbigliava.
Sarà per la
prossima vita
o forse per un altro destino
tu ed io, le spighe e il silenzio
e qualcosa che pareva l’amore.
N° 3342 - 15 gennaio 2018
Il Custode
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