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martedì 30 gennaio 2018

NON DIMENTICHERO'

Io non dimenticherò
quanto amore sei stata
ed avrò giorni intensi
avrò persino istanti improvvisi
durante i quali, per caso
ascolterò la tua voce stupenda
echeggiare nella mia stanza
fino al profondo del cuore
tra le pareti della mia anima.

Serberò la tua bellezza
come reliquia nel mio sguardo
e chiunque vedrà il tuo riflesso
riflesso dentro i miei occhi
sicché imparerà il tuo viso
smarrito all’orizzonte lontano
ma intrappolato senza via di fuga
tra gomitoli di filo spinato
nelle maglie del mio dolore.

Comunque vivrò ancora
nonostante il tuo nome
quasi un cilicio sulle mie carni
sangue e fiele dalle mie vene
per ricordare di ricordarti
e tu arriverai come marea
ad ogni luna dentro la notte
ma sarà, poi, l’aurora vigliacca
a raccontarmi che non ci sei più.

  N° 3345 - 30 gennaio 2018

                                                 Il Custode

UN AMORE CATTIVO

Punirti è cosa sublime
la mia maniera di amarti
ma tu non lo comprendi
sicché mi rendi cattivo.

Ma pur di non deturpare
il tuo bellissimo viso
io ti infliggo ferite
profonde, ma solo nell’anima.

Leggo la mortificazione
dentro i tuoi occhi stupendi
allora ti umilio ancora
fino a raggiungere l’estasi.

Sono il tuo severo padrone
l’aguzzino della tua mente
tu mi credevi persona gentile
e però indossavo una maschera.

Piangi lacrime inebrianti
nel silenzio della tua stanza
che accrescono la mia autostima
il mio sadismo irrefrenabile.

Io lo so, vorresti fuggire
ma cosa saresti senza di me?
Ti rassegni e ritorni a morire
ad appagare la mia crudeltà.

  N° 3344 - 29 gennaio 2018

                                                      Il Custode

giovedì 25 gennaio 2018

...E VORREI

Un volitivo sorriso
il tuo tacito assenso
tu scivoli nella mia anima
dopo avere appagato
i miei occhi ed il cuore.

Adesso io immagino
baci che non ti so dire
sulla punta dei tuoi capezzoli
poi, come foglie in autunno
precipitano verso il tuo grembo.

E vorrei
perdermi in quell’istante
dove morire è poca cosa
paragonato all’estasi
di averti per tutta la vita.

  N° 3343 - 25 gennaio 2018

                                                  Il Custode

lunedì 15 gennaio 2018

SPIGHE E SILENZIO

Le spighe e il silenzio
infine un vento leggero
e nell’aria il profumo
dei tuoi capelli bellissimi.

Fragranza di vaniglia e di rosa
sopra il tuo splendido viso
che mi mandava in confusione
offuscava l’intero paesaggio.

E passavano le automobili
che sollevavano polvere
agli argini della pianura
al centro dei nostri sguardi.

Noi, inchiostro dentro i colori
dell’erba nei pressi del lago
e nella brezza di aprile
la eco dei nostri pensieri.

Coleotteri e loquaci cicale
quasi una serenata gotica
ma come è potuto accadere
che noi diventammo distanti?

Adesso io ti rimpiango
come rimpiango quei giorni
trascorsi nella tua stanza
col mondo che bisbigliava.

Sarà per la prossima vita
o forse per un altro destino
tu ed io, le spighe e il silenzio
e qualcosa che pareva l’amore.

  N° 3342 - 15 gennaio 2018

                                                 Il Custode

sabato 13 gennaio 2018

SOLE

Eppure, la tua bellezza
scaldava più della sabbia
che, tacita in riva al mare
cullava la nostra passione
e quando scendeva la notte
i baci diventavano insolenti.

Io mi ricordo di te
e dei tuoi occhi profondi
tanto che, Sole, mi manchi
come se io ti avessi ancora
per una vita e anche oltre
e non in un’estate breve.

E magari tu lo credevi
che fosse un amore per sempre
giovani e, ahimé, troppo ingenui
per immaginare il futuro
che sulla spiaggia di Chioggia
sembrava ad una sola spanna.

A volte mi maledico
per averti voltato le spalle
mentre mi tendevi il tuo cuore
ma io ero un dannato codardo
dall’anima ancora randagia
sicché scelsi l’oscurità.

  N° 3341 - 10 gennaio 2018

                                                  Il Custode

LUCE

Le tenebre
infine il tuo viso
come la luce che sorge
ad adulare falene e farfalle
tu che sei luna verso l’oceano
sei diretta alle mie labbra.

E ti infrangi
onda veloce e ribelle
sfuggita dentro la notte
alle rovine di Atlantide
adesso sei l’unico sogno
per il quale potrei morire.

Io ti desidero
quanto un bicchiere di vino
quanto il calice amaro
della speranza negata
tu, evanescente miraggio
ad un palmo della mia mano.

Ed implodi
in mille schegge di vetro
ognuna col tuo profumo
ognuna come i tuoi occhi
sicché penetri nella mia anima
e non ne esci mai più.

  N° 3340 - 10 gennaio 2018

                                                  Il Custode