Io non
dimenticherò
quanto amore sei stata
ed avrò giorni intensi
avrò persino istanti improvvisi
durante i quali, per caso
ascolterò la tua voce stupenda
echeggiare nella mia stanza
fino al profondo del cuore
tra le pareti della mia anima.
Serberò la tua
bellezza
come reliquia nel mio sguardo
e chiunque vedrà il tuo riflesso
riflesso dentro i miei occhi
sicché imparerà il tuo viso
smarrito all’orizzonte lontano
ma intrappolato senza via di fuga
tra gomitoli di filo spinato
nelle maglie del mio dolore.
Comunque vivrò
ancora
nonostante il tuo nome
quasi un cilicio sulle mie carni
sangue e fiele dalle mie vene
per ricordare di ricordarti
e tu arriverai come marea
ad ogni luna dentro la notte
ma sarà, poi, l’aurora vigliacca
a raccontarmi che non ci sei più.
N° 3345 - 30 gennaio 2018
Il Custode