Io ero libero
pronto ad affrontare la notte
e dopo ferirmi le vene
dentro il buio profondo
e come un folle, un idiota
ridere sotto i lampioni.
Poi tu
arrivasti
con il tuo viso perfetto
nel mezzo due occhi felini
presuntuosi dentro il mio sguardo
e labbra talmente affilate
da frantumarmi le ali.
Osservavo il
cielo
e dicevo una supplica muta
ma il tuo amore di canapa
stringeva forte il mio cuore
che nemmeno i miei denti aguzzi
seppero tranciare le funi.
Sicché ti ho
maledetta
e tu hai maledetto me
allora io mi sono nascosto
tra le vibrisse di un gatto
ma la cacosmia del mio odio
fece sì che tu mi trovassi.
E mi sono
ucciso
con il vino e con l’aceto
annegato nelle mie bestemmie
adesso sono cieco e silente
distante dalle tue menzogne
ciononostante il tuo amore mi manca.
N°
3217 – 23 novembre 2016
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