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lunedì 4 gennaio 2016

UN FOLLETTO

Ho bisogno di te, o notte
e del tuo crepuscolo mite
dove io ti ascolto, ti immagino
e poi mi rammento il tuo nome.

Sono un folletto dei boschi
nato da un anziano faggio
però avvolto nel tuo mantello
io mi sento sovrano del mondo.

La tua tenebra, quale incantesimo!
Mitiga i suoni della foresta
e rende la brina sopra le foglie
una scintilla diretta alla luna.

La danza soave delle libellule
dedicata ad una fata di cenere
è per lei che il mio cuore vibra
e pare un tuono in fondo al petto.

Sono un folletto dei boschi
nato da una radice di viola
e seduto sul dorso di una falena
io mi scopro grato della mia vita.

  N° 3067 - 4 gennaio 2016

                                                   Il Custode

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