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venerdì 15 gennaio 2016

AL MATTATOIO

Tra queste stanze
vuote e dismesse
oramai abbandonate
all’usura del tempo
è alquanto forte
l’odore della paura
il tanfo della morte
impregna muri e condotte.

Benché soffocato
dall’edera e dal rampicante
il passato non soccombe
e con esso la visione
delle vite sacrificate
in virtù della violenza
con i miseri resti
che marcirono al buio.

Forse per via dell’oblio
per il tracollo dell’anima
il cuore tacita il battito
diventa una muta pietra
quando rammenta
la codardia ed il sadismo
di coloro che infierirono
su creature deboli e indifese.

Infilzate a dei ganci
legate strette ed appese
ma anche fossero state libere
non avrebbero avuto scampo
hanno perso macchie di urina
e tracce di defecazione
quegli animali condannati
al patibolo del mattatoio.

Tra queste stanze
tenebrose e dannate
l’inferno sembra svanito
come se perfino il demonio
sconvolto dalla vista dei crimini
che ivi furono commessi
fosse fuggito terrorizzato
per non tornarvi mai più.

  N° 3069 - 15 gennaio 2016

                                                     Il Custode

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