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lunedì 27 dicembre 2021

TI PORTO CON ME

Io ti porto con me
nella vita e anche oltre
e durante il cammino
raccolgo punte di stelle
e le intreccio con cura
ne faccio ghirlanda di luce.
 
Tacito il cuore che batte
poiché assai rumoroso
affinché non debba destarti
dal sonno che stai dormendo
‘ché quando sogni sei bella
come mi dice la luna.
 


Rendo leggero il respiro
quanto la brezza d’estate
sicché i tuoi capelli di pece
salgono a sfiorare il cielo
fino a violarne ogni anfratto
e tingerlo di una notte profonda.
 
Infine, con l’anima protesa
ti lascio uno spiraglio
perché è là che io attendo
l’onda del tuo amore semplice
passione destinata a svernare
sino alla fine dei tempi.

  N° 4654 - 21 dicembre 2021

                                                    Il Custode

UNA SIGNORA

Una signora
tacchi alti e malizia
ed uno sguardo perfetto
per imparare l’amore
e morire di libidine.
 
Portamento elegante
un contrasto sublime
con le labbra serrate
da dove spunta, infingarda
una lingua insolente.
 
Talmente aristocratica
che pare una bestemmia
vederla in ginocchio, penitente
con la bocca verso il pene
in attesa dello sperma.

 
Non perde nulla
della sua bellezza maestosa
e sull’attenti, la verga
dimostra l’apprezzamento
per quel suo corpo statuario.
 
Una signora
décolleté vertiginoso
e seni talmente enormi
che smarrirsi è un attimo
tornare indietro, un utopia.

  N° 4653 - 16 dicembre 2021

                                                Il Custode

mercoledì 15 dicembre 2021

TU CHE MI ISPIRI OGNI COSA

Tu che mi ispiri l’amore
e il coraggio d’essere vivo
mentre entri in punta di piedi
dentro la mia anima sola
tu, cospiratrice e complice
dei sogni miei più insolenti.
 
Tramonteranno molti cieli
non di certo la tua bellezza
ed io ti avrò dentro lo sguardo
con la magica mutevolezza
delle stagioni che si rincorrono
perdono il trono e lo riconquistano.
 


Tu che dai senso ad ogni cosa
dal primo sole sopra le onde
fino alla luna dentro la notte
sicché in punta delle mie labbra
il tuo nome avrà la priorità
persino sulla mia stessa vita.

  N° 4652 - 15 dicembre 2021

                                                  Il Custode

LA MACAIA SUL MARE

Verrò da te durante la notte
per fare fiamme e dopo cenere
di ogni carta e di ogni pensiero
che potrebbero significare
il dileggio ed ancora l’oblio
scritto in punta della tua ombra
nel momento dell’ultimo addio.
 
Ti girerò intorno come una lucciola
che intende mostrarti il sentiero
e se solo tu vedessi te stessa
come la mia luce riflette i tuoi occhi
scenderesti a patti col diavolo
pur di ascoltare i sospiri che dico
dove il tuo viso è l’estremo calore.
 


Questa mia mente diabolica
sarà ebbra dei silenzi ermetici
che tu non riuscirai a strapparmi
e passeranno ferite profonde
sopra la mia pelle squamata
dove però le tue dita capaci
sapranno ricucirne le cicatrici.
 
Io cercherò nelle mie tasche
le frasi d’amore promesse ai tuoi seni
ma le vedrò volare nel cielo
dentro il becco di un anziano falco
e chissà se tu saprai vederle
oltre le sbarre della mia anima
che si perde nella macaia sul mare.

  N° 4651 -14 dicembre 2021

                                                Il Custode

FORSE UN SILENZIO

Ed il cuore diventò arido
bruciato vivo, dopo sepolto
sotto una tempesta di sabbia
che quasi lo soffocò a morte.
 
Nessun sogno in cui sperare
come se la notte sfiorisse
davanti alla prepotenza dell’alba
che ambiva all’intera scena.
 
Soltanto il vento ne ebbe pietà
e leggero come carezza di madre
si posava sulle sue ferite
le proteggeva dai raggi del sole.
 


Forse un silenzio assordante
oppure il principio dell’apatia
e nessuno si accorse di lui
allorquando riprese il cammino.
 
Con le mani dentro le tasche
e lo sguardo al filo dell’orizzonte
spazzò via i ricordi e i rimpianti
ed era vivo, nonostante la vita.

  N° 4650 - 14 dicembre 2021

                                                  Il Custode

SOVRANO DEL MALE

La via Lattea tingerà di rubino
ed il sole sarà arancio intenso
quando le galassie
le stelle ed i pianeti
si piegheranno alla mia ira
ed il sangue sarà pioggia intensa
scorrerà come oceano in tempesta.
 
A cavallo d’un cavallo di pece
con la spada che fende i mortali
teste mozzate ed arti recisi
e l’adrenalina sale molto veloce
seppure io, Sovrano del male
manterrò sempre un tale distacco
per il  quale sarò ancor più temuto.
 


Non ho bisogno di sgherri
né di adepti pronti a seguirmi
ucciderò poiché provo piacere
per mostrare al mondo balordo
che il mio cuore è fermo da tempo
la mia mente, una tela di ragno
tessuta per inghiottire le prede.
 
Giungerà il sole, sopra le terre
poi ancora le tenebre amiche
io aspetterò sulla cima del monte
il momento in cui, agonizzando
la pietà scivolerà dalle mie tasche
per lasciare spazio all’immenso odio
del quale è forgiata l’anima mia.

  N° 4649 - 12 dicembre 2021

                                                  Il Custode

PRENDIMI IL CUORE

In questa sera che scende
nell’aria esplode il silenzio
la luna pare impietrita
travolta dal gelo imponente.
 
Ti seguo, spersa nel cielo
come una stella suicida
ti chiamo sempre più forte
e tu dovrai ascoltarmi.
 
Prendimi il cuore dal suolo
tra le radici del platano
che simili a filo spinato
lo lacerano senza pietà.
 


Ho tanto sangue da dissetare
le formiche raccolte tra i fiori
però, a contatto coi funghi
diventa ruggine, infine polvere.
 
Adesso, sulla spuma dell’onda
la tua eco si fa più vicina
il gufo sussurra che tu arrivi
recata a me dall’alta marea.
 
Mi vesto di un sorriso intenso
giacché tu non ami le lacrime
dopo provo a tenderti il cuore
e però nel mio petto c’è il vuoto.

  N° 4648 - 10 dicembre 2021

                                                  Il Custode

SPENGI LA LUCE

Spengi la luce
che io, nel buio
adoro immaginarti
dare forma al tuo corpo
con il mio solo pensiero.
 
Là, dove tu aspetti
lo dirà il tuo profumo
come il filo di Arianna
lo seguirò fino a perdermi
sulla tua pelle bellissima.
 


Sicché ti avrò nelle tenebre
e di te mi nutrirò
e sarà un viaggio sublime
che io, nella mia mente
vivrò per istanti infiniti.
 
Infine tu, fra le mie braccia
sarai la cura, il calore
contro le ferite dell’anima
contro l’inverno che avanza
e pare volersi fermare.

  N° 4647 - 9 dicembre 2021

                                                 Il Custode

QUI, NEL FREDDO

Immobile, dentro il mio loculo
al freddo dei miei sospiri
e sento i vermi imprecare
poiché hanno fame di me.
 
Discuto di religione
con alcune talpe svogliate
mi ascoltano per educazione
se potessero mi insulterebbero.
 
L’autunno volge alla fine
e pare che sopra il terreno
l’inverno provi la nuova tinta
per dipingere piante e cespugli.
 


Litigo a causa della politica
con i millepiedi di passaggio
che passano continuamente
per via della loro lentezza.
 
E bevo, mangio poi fumo
immobile, dentro il mio loculo
dal quale non so come uscire
e dove mi annoio a morte.

  N° 4646 - 7 dicembre 2021

                                               Il Custode

martedì 7 dicembre 2021

MADAME O

Quel suo frustino è un flagello
che si infrange sulla mia pelle
lei ha negli occhi l’apocalisse
ed artigli rapaci sulle mie carni.
 
Lei, libertina, amante del vizio
Madame O ha voglia di me
ed io impreco per il dolore
ma ogni supplica risulta vana.
 
Non sono che uno schiavo fedele
eccitato dalla sua splendida mise
dal suo completo nero lucente
e gli stivali dai tacchi affilati.
 


Madame O mi vuole per sé
per fustigarmi senza pietà
vorrei fuggire, però sono pavido
completamente alla sua mercé.
 
Passerà questa oscura notte
di urla e di gemiti di estremo piacere
lei, libertina, affamata di sesso
la sola donna che potrei desiderare.
  
  N° 4645 - 6 dicembre 2021

                                               Il Custode

L'INFAME SORRISE

Intanto annusavo il suolo
gelido molto più della neve
pensavo ricordi alla rinfusa
che seppure io mi impegnassi
non riuscivo a tenere con me.
 
Accadde che io fui catalogato
persona indegna di vivere
ed il sangue sulle mie labbra
non era che la conseguenza
delle percosse subite in silenzio.
 
Un dissidente, soltanto un senziente
ma la gente aveva paura
istigati da un morbo potente
che si era insinuato in loro
fino a fargli perdere il senno.
 


E pareva arrivare la notte
nel frattempo che io agonizzavo
gli arti spezzati, il dolore intenso
sicché muovermi era utopia
ero un cencio poggiato all’asfalto.
 
Fino a quando egli arrivò
pistola in mano, e crudeltà inaudita
un solo proiettile alla mia nuca
fu così che l’infame sorrise
mentre pose fine alla mia vita.

  N° 4644 - 6 dicembre 2021

                                                  Il Custode

OLTRE IL NULLA

Ti porto con me
dove ha inizio la fine
ed i pensieri che scemano
sono scintille nell’etere.
 
Oltre il nulla del nulla
dei silenzi gridati
ad una luna impegnata
a fare moine alla notte.
 
Ho sete del tuo dolore
che sento sulla mia pelle
e mentre diventi bellissima
io perdo il lume e il percorso.
 


Verso l’ultimo vento
che si aggrappa alle onde
ed il mare si adira
le richiama al suo grembo.
 
Vedrai che sarà buio
giusto quello che basta
per seguirmi ed immaginare
che sono chi tu volevi.
 
Forse terminerà il tempo
ed imploderà la clessidra
io vivrò dei suoi frammenti
che hanno il tuo solo profumo.

  N° 4643 - 6 dicembre 2021

                                               Il Custode

UN SOLO RICORDO

Ho un solo ricordo
diretto alla tua direzione
eppure è talmente intenso
che sento ancora i tuoi occhi
accarezzarmi la pelle.
 
Sei parte di quel passato
scivolato alle mie spalle
quando il vento si fece forte
ed io mi chinai a raccoglierti
senza saperti afferrare.
 


Chissà cosa è la tua vita
distante da ciò che io vivo?
Ma la nostalgia che io penso
non è che sola incombenza
pesante dentro il mio petto.
 
E giuro di averti amata
forse in balìa di una sbornia
che fece sì che io ti vedessi
come tu non fosti davvero
benché amassi chi tu sembravi.

  N° 4642 - 3 dicembre 2021

                                             Il Custode

CAMMINANO

Quale che sia la meta
loro non lo sanno
e mentre camminano
hanno lo sguardo vuoto
fisso verso l’oblio.
 
L’orizzonte di seppia
accoglie i loro pensieri
e le anime che, leggere
cercano oltre le nuvole
di riconquistare il cielo.
 


Hanno perduto e lo sanno
ma oramai è troppo tardi
ed anche se lo volessero
non possono ritornare
alla vita lasciata alle spalle.
 
L’orizzonte pastello
si nutre di malinconia
quella che dai loro occhi
forma impazienti lacrime
pronte a fare parte del nulla.

  N° 4641 - 1° dicembre 2021

                                                 Il Custode

venerdì 26 novembre 2021

LA DAMA GOTICA

Si muove talmente veloce
che io non la vedo passare
ma i brividi sulla mia pelle
mi rivelano la sua presenza.
 
Uno spettro, un soffio di vento
un graffio profondo e gelido
io riconosco l’odore che emana
è lo stesso di una morte antica.
 
Sono solo al centro del buio
la sua voce alle mie spalle
viaggia come una eco impazzita
e si spande per l’intera stanza.
 


Se potesse violare i miei pensieri
lei saprebbe che io la attendevo
come fosse destino ineluttabile
al quale non si può opporre rifiuto.
 
Infine la sua mano di ghiaccio
si posa al centro del mio petto
non le domando dove siamo diretti
ogni luogo sarà migliore di qui.

  N° 4640 - 25 novembre 2021

                                                    Il Custode

L'INESISTENTE

Mi aggiro per le strade
inesistente agli sguardi
dove le persone sorridono
giacché si pensano libere
seppure le catene pesano.
 
Loro sono oramai ciechi
non hanno più pensieri
schiavi dell’effimero
hanno barattato l’anima
e non sanno più ritornare.
 


Sicché io sono solo
un fantasma della società
apolide, poiché la Patria
mi è stata negata da tempo
da un burattinaio senza scrupoli.
 
Non è un’esistenza malvagia
e mi permette il vantaggio
di osservare quei deboli
che si credono privilegiati
ed in realtà sono automi.

  N° 4639 - 25 novembre 2021

                                                   Il Custode

martedì 23 novembre 2021

NOI MARINAI

Siamo fatti di mare e conchiglie
e vestiamo della salsedine
e di alcuni raggi di sole
il nostro volto
è come la Rosa dei Venti
che raccoglie le onde
e le trasforma in tempesta
altre volte ancora in poesia.
 
Come zingari d’oceano
noi cogliamo le stelle
che brillano sulla superficie
e che sono regali del cielo
di quando il cielo è sereno
o forse nient’altro che gemme
che la luna ha smarrito
durante la fuga dal giorno.
 


E se a volte torniamo alla costa
è perché noi lo sappiamo
che la bellezza più intensa
va vissuta a piccoli sorsi
sicché da violare l’anima
laddove poter svernare
nelle stagioni della breve attesa
prima di riprendere il largo.

  N° 4638 - 23 novembre 2021

                                                    Il Custode