all'alba di un freddo novembre
ma tra le lamiere della mia auto
io ridevo della folla morbosa
accalcata sotto il semaforo.
La mia testa che rotolava
inorridiva le donne e gli anziani
però divertiva i bambini
che con la loro innocenza sadica
correvano ad osservava la mia fine.
Il sole faticava a svegliarsi
in quel grigio e gelido mercoledì
era un'atmosfera così macabra
da ispirare il buon Edgar Allan Poe
e gettare nel panico i miei seguaci.
Quante stupide teorie ascoltate
sulle ragioni del silenzio che fu
ogni tassello studiato alla perfezione
perché il successo non poteva svanire
sopra una umida strada londinese.
Adesso io imbraccio il mio Hofner
e come uno spettro sotto i riflettori
vado avanti ad esibirmi sul palco
'ché si pensa che il tricheco sia tornato
ma lo spettacolo è sempre continuato.
N° 5228 - 5 ottobre 2024
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento