Tu mi scruti dal buio
ed io non me ne avvedo
giacché il tuo passo è silente
i tuoi artigli sono a riposo
eppure sento la tua presenza
annuso l’odore della tua voglia.
Resto inchiodato al letto
nell’attesa della tua venuta
i pensieri si fanno sconci
nell’immaginare il tuo corpo
ed ancora la tua bocca calda
che si chiude intorno al mio sesso.
Scivolano via le mie mani
sopra il velluto della tua pelle
mentre la tua lingua persevera
e non intende mollare la preda
scariche di intenso piacere
il mio cuore batte all’impazzata.
Tu gemi, io rimango in silenzio
inebetito dalla tua eccitazione
nella stanza, impregnato alle pareti
l’orgasmo che travolge i nostri sensi
adesso tu graffi, finanche mordi
la gratitudine per il godimento ottenuto.
ed io non me ne avvedo
giacché il tuo passo è silente
i tuoi artigli sono a riposo
eppure sento la tua presenza
annuso l’odore della tua voglia.
nell’attesa della tua venuta
i pensieri si fanno sconci
nell’immaginare il tuo corpo
ed ancora la tua bocca calda
che si chiude intorno al mio sesso.
sopra il velluto della tua pelle
mentre la tua lingua persevera
e non intende mollare la preda
scariche di intenso piacere
il mio cuore batte all’impazzata.
inebetito dalla tua eccitazione
nella stanza, impregnato alle pareti
l’orgasmo che travolge i nostri sensi
adesso tu graffi, finanche mordi
la gratitudine per il godimento ottenuto.
N° 5214 - 15 luglio 2024
Il Custode
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