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giovedì 10 marzo 2022

LA VISIONE DI RAISSA

Era l’aurora
sembrava fosse la notte
quando il tuono degli aeroplani
seminò fumo d’ardesia
ai piedi delle colline
e sulle strade della città.
 
Nuvole astratte
come giovani mostri nel cielo
parevano quasi giocare
ma il loro odore era acre
di carburante e di fuliggine
che gli uccelli fuggirono via.
 
Non ricordo cosa pensavo
naso per aria e tanta curiosità
però i Mig erano molto vicini
come stessero a precipitare
il muro del suono ridotto in pezzi
e così i vetri delle finestre.
 


Pianse il cane al mio fianco
l’esortazione a trovare un riparo
ma scendevano ovunque, le bombe
come petardi in punto di morte
ed io credevo la mia visione
destinata a finire presto.
 
Poiché ero una donna
rimasta da sempre bambina
sentivo la paura baciarmi
ma io non la comprendevo
però vedevo gocce di grandine
colpire le persone fino a farle cadere.
 
E quando scese dalle mie labbra
sangue copioso come torrente
io ho salutato i campi
e le api, persino le lepri
non ricordo cosa sognavo
so che non l’ho sognato mai più.

  N° 4679 - 10 marzo 2022

                                               Il Custode

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